Si è tenuta ieri a Santa Maria Capua Vetere, nella sede dell’Università Luigi Vanvitelli, la presentazione dello “Studio sull’impatto dell’inquinamento delle matrici ambientali e della deprivazione socio-economica sulla incidenza oncologica nei Comuni della giurisdizione della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere”. Uno studio ecologico sulla Terra dei Fuochi condotto nell’ambito del protocollo d’intesa, promosso dalla Procura, fra l’Arpac, l’Osservatorio Epidemiologico della Regione Campania, l’ASL di Caserta e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno.
Il Rapporto finale sarà pubblicato a settembre, ma è già disponibile la “sintesi della relazione epidemiologica” firmata da Mario Fusco – Coordinatore del Registro Tumori e del Gruppo di Lavoro, Ferdinando Russo – Direttore Generale dell’ASL di Caserta, Francesco Vetrano – Direttore del Registro Tumori Infantili, Stefano Sorvino – Direttore Generale ARPAC, Antonio Limone – Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico e Maria Antonietta Troncone – Procuratore della Repubblica di SMCV.
Nel corso dei vari interventi che si sono succeduti, tra i quali anche quello dell’assessore regionale all’ambiente Fulvio Bonavitacola, è stata sottolineata l’importanza e la novità di questo lavoro interdisciplinare ed interistituzionale che ha ricercato le possibili associazioni tra l’indice di pressione ambientale comunale (IPC) e l’indice di deprivazione socio-economica con i dati di incidenza oncologica rilevati in ben 80 Comuni.
Lo studio, di tipo ecologico/descrittivo, non è in grado di pronunciarsi sui rapporti di causalità, ma ha evidenziato un eccesso di rischio, pur senza poter definire una chiara associazione con gli indici utilizzati, in particolare per i tumori alla vescica (San Marco Evangelista), al polmone (Marcianise e Mondragone) ed alla mammella (Marcianise e San Prisco). Saranno quindi necessari ulteriori approfondimenti, proseguendo il monitoraggio sanitario ed ambientale e mantenendo l’approccio per microaree, piuttosto che per macroaree, per tener conto delle disomogeneità territoriali.
Di particolare interesse la relazione del Direttore Tecnico dell’ARPAC, Claudio Marro, che ha illustrato il lavoro svolto dall’Agenzia soffermandosi sulle determinanti ambientali nell’area industriale di Marcianise e nell’area vasta di Lo Uttaro, nonché sull’area vasta da investigare di Bortolotto-Sogeri. In particolare nell’ultimo triennio, l’ARPAC ha eseguito 203 controlli nei Comuni con IPC più elevato, tra siti di abbandono rifiuti, siti con gestione di rifiuti, siti contaminati, depuratori scarichi ed altro.
Ed è stata proprio il Procuratore Troncone a rimarcare il ruolo dell’ARPAC e l’importanza del suo lavoro, auspicando che ne vengano incrementate le risorse umane, un potenziamento ineludibile al fine della migliore tutela ambientale di un territorio complesso come la Terra dei Fuochi.