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Libri, la lista 2024 di Gente e Territorio

Quelli che ci è piaciuto leggere

by Francesca Pica
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I libri alla fine dell’anno: ci sono le liste blasonate dei migliori dell’anno, tanto per dirne una quella del New York Times. Poi ci sono le liste delle grandi testate, quelle degli editori, dei librai, insomma di tutti. La lista però, per sua natura è parziale e soggettiva perché svela le scelte di chi la compila. E consapevoli di questa verità, potevamo noi di Gente e Territorio esimerci dal presentare la nostra lista di titoli del 2024? Ovviamente no. E quindi eccoci qui a dirvi quali libri usciti in questo 2024 ci è piaciuto leggere.

 

Iniziamo con un libro appena pubblicato, che ci aiuta a capire il bene che possiamo fare, che possiamo dire, il bene che possiamo pensare. È Il profumo del bene. Meditare è cambiare il mondo, di Corrado Pensa e Neva Papachristou edito da Astrolabio Ubaldini, dove gli autori affrontano il percorso del cammino interiore e la sua urgenza. Se si desidera un’esistenza più felice non c’è tempo da perdere, le risorse necessarie per conseguirla sono presenti in ciascuno di noi, e possono condurre verso una vita più autentica, che non proceda in balìa del caso e delle abitudini mentali ma tragga ispirazione dai propri talenti, mettendoli al servizio della comunità. Grazie alla pratica è possibile accorgersi della tendenza alla svalutazione di sé, alla rabbia, all’ingratitudine e al rimuginio e trasformarla in un’occasione di crescita. Ogni passo compiuto in direzione del bene allontana dal mare in tempesta degli inquinanti e avvicina alla serenità e alla chiarezza mentale.

 

Ci sono poi titoli e autori che abbiamo conosciuto attraverso le presentazioni nei circoli letterari. Nel romano Salotto di Sant’Agata di Patrizia Cesari abbiamo incontrato Rosella Pastorino che presentava il suo ultimo lavoro: Nei nervi e nel cuore, Memoriale per il presente di Solferino editore. Già nel titolo c’è un rimando a Cesare Pavese e a tutti gli inizi, quando «nulla era avvenuto o dormiva solamente nei nervi e nel cuore». È un diario, personale e politico, intimo e pubblico, dove Pastorino racconta dall’infanzia ai traslochi di una vita giovane che per lei sono sradicamento ma possono essere festa. Poi risale gli eventi e scrive pagine capaci di bucare i riti della vergogna, del contegno, di tutti gli “stai composta” raccontando il proprio corpo, fuori e dentro. Infine, in questo diario c’è un posto di primo piano riservato alla scrittura come luogo in cui riconoscersi, ritrovarsi, scrittura come possibilità di dare voce all’illecito e all’inconcepibile.

 

Un altro circolo letterario che darà grandi soddisfazioni è il Thecookbookclub Roma di Silvia Cavalsassi. Nel suo salotto, pochi giorni prima di Natale, abbiamo incontrato Angela Frenda, giornalista del Corriere della sera, che ha presentato: Una torta per dirti addio. Vita (e ricette) di Nora Ephron, Guido Tommasi Editore. Molti associano il nome della Ephron a film famosi come Harry ti presento Sally. La giornalista del Corriere della Sera, direttrice di Cook, invece la associa alla cucina, grande passione testimoniata in vari momenti della vita. Il risultato è un piacevolissimo libro in cui restituisce le sfaccettature di uno dei personaggi femminili più amati soprattutto dalle donne, perché ha insegnato loro che c’è sempre il modo di trasformare una sconfitta in una vittoria. Al termine di ogni capitolo c’è una piccola raccolta di ricette della protagonista.

 

Restando ancora in area gastronomica, segnaliamo un libro che per prima cosa è una gioia per gli occhi, anche solo sfogliarlo fa sognare con foto e illustrazioni di rara bellezza. Si tratta di La cucina e la Corona, edito da Guido Tommasi editore e scritto da Tom Parker Bowles, figlio della regina Camilla. Se il cibo è una lente attraverso cui guardare la storia e l’economia, allora la cucina della famiglia reale ci offre uno scorcio affascinante sulla vita e sulle abitudini dei livelli più elevati della società britannica». Cinque le sezioni in cui è diviso il volume: colazione, pranzo, tè, cena e dessert, ognuna accompagnata da un’introduzione e tante curiosità. Grande parte del libro è dedicata, ovviamente, alle ricette, in prevalenza, inglesi e francesi anche se non mancano incursioni nella tradizione culinaria italiana, tedesca e indiana.

 

Uno dei nostri migliori scrittori, Antonio Franchini, dallo stile puntuale e affilato, ha pubblicato un romanzo-memoir: Il fuoco che ti porti dentro, Marsilio editore, finalista al Premio Campiello. Un libro “durissimo, senza concessioni eufemistiche ai buoni sentimenti”, e al tempo stesso “amaramente comico”, dedicato alla madre Angela, “irrequieta e rabbiosa”. Una donna che incarna in maniera emblematica tutti gli orrori dell’Italia, nessuno escluso: «il qualunquismo, il razzismo, il classismo, l’egoismo, l’opportunismo, il trasformismo, la mezza cultura peggiore dell’ignoranza, il rancore…». C’è il Sud atavico e rancoroso. C’è l’intreccio, c’è il linguaggio, ci sono cose che accadono in una dimensione interiore ed esteriore, il tutto al confine del tragicomico.

 

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Il timbro della voce di Edoardo Camurri, come ben sa chi lo ascolta in radio, è difficile da dimenticare e semplice da riconoscere. La si riconosce anche nel suo libro: Introduzione alla realtà, pubblicato dalla palermitana Timeo. Un testo breve ma ricco di spunti, che si snoda tra filosofia e psichedelia, con un equilibrio raro e affascinante. Contrariamente a quanto il titolo lascerebbe pensare Introduzione alla realtà non è una lezione, ma un meraviglioso esercizio di straniamento, un’uscita dagli automatismi della percezione. Un’epistola psichedelica in cui l’autore, rivolgendosi a un «tu» che è tutti noi, ci accompagna nel percorso da seguire per riscoprire aspetti dell’esistenza ancora inediti, nascosti solo dal sottile velo della quotidianità.

 

Effimero Novecento. Il costume degli italiani è una raccolta di nove saggi de Il Mulino che ha l’intento di raccontare un altro Novecento, quello frivolo, di costume. Ci sono molti modi per raccontare il Novecento: è il secolo della violenza; il secolo delle masse, delle religioni politiche, degli esperimenti totalitari, del welfare state, della democrazia. Ma esiste anche un Novecento effimero nel quale ciò che cambia è la vita privata degli italiani: il loro modo di pensarsi, vestirsi, vivere il corpo e la sessualità, organizzare la propria vita, i propri consumi, le case, i viaggi, le città. Attraverso il prisma delle cronache di costume, questo libro descrive appunto mutamenti e permanenze quotidiane dagli ultimi anni dell’Ottocento fino alla grande trasformazione degli anni Sessanta del Novecento. La storia pubblica delle nostre storie private.

 

Cosa succede quando a cinquant’anni ti ritrovi all’improvviso un moccioso tra i piedi? Lo leggerete in Aria di famiglia, di Alessandro Piperno edito da Mondadori. Piperno è una garanzia: a partire dal successo dell’esordio Con le peggiori intenzioni, la sua penna si è fatta sempre più matura, e pur restando fedele al suo mondo letterario, quello della borghesia romana di origini ebraiche, in ogni libro la sua indagine dell’animo umano si è fatta più affilata e precisa, e il corpus della sua opera comincia ormai a somigliare a una sorta di personalissima Comédie humaine. Certo, chi non lo ama non cambierà idea con questo suo sesto romanzo, ma per tutti gli altri c’è ancora una volta di che godere.

 

Chiudiamo in bellezza con I racconti della moda a cura di Maria Luisa Frisa Einaudi editore. La moda è la forma d’arte più contraddittoria di tutte. Visionaria e insieme classica, pop ma anche snob, fieramente ignorata da molti; eppure, capace di muovere il mondo. È la storia di quello che siamo stati, è il modo più immediato di presentarci al mondo. Ma in tutti questi anni, come l’ha raccontata la letteratura? E cosa ne sappiamo noi, veramente? Tra grandi nomi e riscoperte che non potremo più dimenticare, in questa raccolta scintillano voci, sguardi e immaginari diversissimi, cuciti in un disegno audace, eclettico e divertente, pieno di intelligenza. Un viaggio dai salotti sfarzosi di inizio Novecento fino alle passerelle e ai flash dei giorni nostri, dai fruscii dell’atelier ai corpi iconici di domani.

 

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