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Letterina di Natale al Sindaco Manfredi

by Flavio Cioffi
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Gentile Sindaco, anzi, da cittadino/elettore/utente a cittadino/amministratore, caro Gaetano come vanno le cose? In città maluccio, ma tu certamente lo saprai. A Palazzo San Giacomo un po’ meglio? Si intravede, non dico la luce in fondo al tunnel, ma almeno una qualche prospettiva di miglioramento concreto?

Te lo chiedo perché, quando l’anno scorso i Napoletani ti hanno eletto a grande maggioranza, non credo avessero un’idea precisa di cosa intendessi realmente fare nel dettaglio. Il tuo programma elettorale suonava, in verità, un po’ generico e comunque non credo lo abbiano letto in molti. Gli elettori ti hanno votato per una serie di altri motivi. Perché ti conoscevano come un galantuomo di altissimo profilo professionale. Perché di fatto non avevi concorrenza (è dai tempi del primo Bassolino che il centrodestra non schiera candidati credibili). Perché PD e 5Stelle si erano accordati sul tuo nome. Perché eri in sintonia con il Governo di allora. Perché De Luca ti ha appoggiato.

De Magistris nell’ottobre 2021 ti rivolse l’augurio di buon lavoro, al quale tutti ci unimmo. Tutti ben sapendo che i problemi lasciati da lui, che forse qualche sia pur timida risposta doveva aver cercato di darla se era stato a suo tempo rieletto con il 70% dei voti, erano oggettivi. E atavici, aggiungerei. Ma l’isolamento politico nel quale era finita Napoli, questa volta si per colpa di DeMa, prima con la derenzizzazione e poi con la guerra a De Luca, andava assolutamente superato. Napoli ha certamente bisogno di attenta pianificazione e di buona spesa, ma senza denari c’è poco da pianificare e spendere e se il Governo nazionale e quello regionale non mettono mano alla tasca non resta molto da fare.

Ora però le cose sono cambiate. Al governo c’è la destra, De Luca è diventato freddino e PD e 5Stelle hanno rotto. Resta la sintonia con i Sindaci di Roma e Milano e il Patto per Napoli. Il Patto (1,2 mld in 20 anni a fronte di 5 mld di disavanzo comunale, ma solo se Napoli aumenta le tasse e migliora la riscossione) non è risolutivo, per usare un eufemismo. La sintonia con Roma e Milano, poi, è solo di facciata. Milano e Napoli non camminano su treni diversi, una va in aereo e l’altra a piedi. Ci sarebbe anche il Pnrr, ma allo stato se ne sono un po’ perse le tracce. E allora che si fa adesso?

I problemi sono sempre quelli: i rifiuti, Bagnoli, i trasporti, la viabilità, i mille disservizi e via dicendo. E soprattutto il lavoro. Nessuno può pensare che il Sindaco di Napoli da solo possa risolverli, però può e dovrebbe tracciare un percorso, dirci nello specifico come si muoverà nei prossimi mesi e nel corso del suo mandato. Ormai è passato un anno da quando si è insediato, avrà certamente le idee chiare.

E allora, caro Sindaco, dimentica di essere un professore universitario, un ex Magnifico Rettore e Ministro dell’università. Ricorda di essere un amministratore scelto e pagato dai Napoletani e da’ loro qualche risposta, se non qualche speranza. Sii più empatico con i tuoi cittadini, ascoltali e fai tesoro di quello che ti dicono, anche quando fossero sciocchezze. Lascia la cattedra e facci un regalo per Natale: dicci cosa farai.

Tanti auguri.