Ogni tanto qualcuno in Italia annuncia, a mo’ di avvertimento, le elezioni anticipate qualora cadesse il Conte 2. Non c’è minaccia più comica, ancorché pare che venga ventilata finanche in Quirinale.
Allo stato il Parlamento non ha ancora varato una legge elettorale che possa compensare le storture introdotte dal taglio dei parlamentari, così come da patto fondante e vincolante dell’attuale governo. Varata la riforma elettorale, se e quando ciò accadrà, occorrerà disegnare i collegi elettorali con essa congruenti. Per spiegarmi: se la nuova legge elettorale fosse proporzionale e dovesse prevedere liste di dieci candidati, i collegi dovrebbero avere la dimensione demografica x; se le liste fossero composte da venti candidati, i collegi dovrebbero avere un’estensione doppia. Questo nel caso che il legislatore opti per un sistema proporzionale puro con liste. Se dovesse viceversa optare per il maggioritario con collegi uninominali, ci sarebbe tutta un’altra geografia politica dei collegi. Insomma, fatta la legge elettorale, occorreranno non meno di due mesi per la definizione delle circoscrizioni elettorali.
A luglio poi entreremo nel semestre bianco e le Camere non potranno più essere sciolte. Non è difficile sospettare che, con la prospettiva quasi certa di non essere più rieletti, gli attuali inquilini di Montecitorio e di Palazzo Madama si faranno ammazzare pur di non fare sciogliere le Camere. Soprattutto farebbero le barricate gli anti-casta, che finalmente stanno godendo i meravigliosi privilegi della loro ‘castizzazione’.
A meno che non si immagini di andare, pur con 350 parlamentari in meno, alle urne con l’attuale Rosatellum. Qualcuno ventila addirittura l’ipotesi alquanto surreale di uno scioglimento del Parlamento prima del prossimo 11 gennaio, quando il taglio dei parlamentari entrerà definitivamente in vigore, in modo da poter rieleggere i 945 attuali parlamentari. Sarebbe un golpe bianco!
Basta, questo Parlamento durerà fino al ‘23, sua scadenza naturale.
Eppure l’attuale Governo è palesemente inadeguato, insostenibile, indifendibile. Credo che mai prima nella storia d’Italia ci sia stata una compagine governativa tanto confusionaria e generativa di caos. Peraltro essa è composta da una maggioranza parlamentare patentemente minoritaria nel paese reale. Non può reggere ad oltranza, il Governo Conte 2 cadrà. Non sarà a dicembre, sarà a gennaio, a febbraio, ma cadrà e dopo di esso non ci saranno le urne.
E veniamo alla seconda minaccia umoristica, un governo delle destre Lega-FdI-FI-Cespugli centristi. Ma la matematica non è un’opinione, a tale compagine parlamentare mancherebbero 50 voti alla Camera e 22 al Senato per arrivare alla maggioranza della metà più uno dei membri. Dubito che sia facile racimolarli tra trasformisti in fuga dai loro gruppi e che un governo espressione di siffatto guazzabuglio sarebbe meglio dell’attuale.
Non resta che un’unica via di uscita seria, dignitosa e migliorativa del profilo politico, culturale, tecnico dell’attuale governo, il governissimo. E prima lo si fa, meglio è.