Le piogge degli scorsi 9 e 10 luglio hanno, in alcuni casi, messo in crisi la rete delle acque reflue attivando i “tubi di troppo pieno”, ossia il meccanismo che scarica direttamente in mare le acque in eccesso nelle fogne. Accade tipicamente nei sistemi misti, dove le acque fognarie non sono separate da quelle pluviali, con la conseguenza che si riversano in mare reflui fognari non depurati.
Ne dà notizia l’ARPAC, l’Agenzia regionale per l’ambiente in Campania, che fa riferimento specifico a Posillipo, Bagnoli, Pozzuoli e Torre del Greco. Pare che il fenomeno sia stato registrato anche in Puglia, in Liguria e in Abruzzo, ma questo non ci consola.
L’ARPAC ha precisato che in questi casi devono intervenire i Sindaci, in quanto Autorità sanitarie competenti, adottando eventuali divieti temporanei di balneazione. Revocabili se, rimosse le cause dell’inquinamento, gli accertamenti ARPAC dimostrassero il ripristino della salubrità delle acque. Non ci è chiaro quale sia la causa di inquinamento da rimuovere in questi casi. Forse la pioggia eccessiva? Vanno rifatte le reti? Non appare del tutto evidente neanche come dovrebbero fare i Sindaci a stabilire se il mare sia balneabile o meno. Basta assaggiare?
Ma ecco che la Giunta regionale, con una delibera di marzo, ha fornito utili indicazioni alle Amministrazioni comunali. “…durante la stagione balneare, indipendentemente dai controlli previsti … in caso di pioggia persistente e/o di notevole intensità che comporti l’entrata in funzione degli scaricatori di piena nelle fognature a sistema misto, devono essere adottate da parte del Soggetto competente misure di gestione preventive che includano l’informazione del pubblico e, se necessario, un divieto temporaneo di balneazione, o comunque, una misura di limitazione della balneazione ai fini della tutela della salute dei bagnanti”.
Non sembrano indicazioni tanto utili. Se fossimo, per disavventura, Sindaci, vieteremmo la balneazione tutte le volte che viene giù un acquazzone.
Ma dove sono gli Enti gestori delle reti fognarie? Cosa fanno, cosa dovrebbero fare, che responsabilità hanno? Il ciclo integrato dell’acqua non è governato dall’Ente Idrico Campano? Dicesi scaricabarile…