Il poeta polacco Adam Zagajewski (1945-2021) nasce a Leopoli (oggi Ucraina) e si trasferisce con la famiglia a Cracovia diventando un rappresentante della generazione letteraria della “Nowa fala” polacca. La poesia – segnalata dagli amici di “Casa della poesia”, che ringraziamo – è tratta dalla raccolta “Dalla vita degli oggetti, Poesie 1983-2005”, pubblicata in Italia da Adelphi.
Prova a cantare il mondo mutilato.
Ricorda le lunghe giornate di giugno
e le fragole, le gocce di vino rosé.
Le ortiche che metodiche ricoprivano
le case abbandonate da chi ne fu cacciato.
Devi cantare il mondo mutilato.
Hai guardato navi e barche eleganti;
attesi da un lungo viaggio,
o soltanto da un nulla salmastro.
Hai visto i profughi andare verso il nulla,
hai sentito i carnefici cantare allegramente.
Dovresti celebrare il mondo mutilato.
Ricorda quegli attimi, quando eravate insieme
in una stanza bianca e la tenda si mosse.
Torna col pensiero al concerto, quando la musica esplose.
D’autunno raccoglievi ghiande nel parco
e le foglie volteggiavano sulle cicatrici della terra.
Canta il mondo mutilato
e la piccola penna grigia persa dal tordo,
e la luce delicata che erra, svanisce
e ritorna.
Prova a cantare il mondo mutilato (Trad. Krystyna Jaworska).