Il 10 settembre scorso, Vasco Rossi pubblica sulla sua pagina “Instagram” una lettera al padre, Giovanni “Carlino” Rossi, uno delle migliaia di soldati italiani che si rifiutò di combattere con le truppe nazi-fasciste della Repubblica di Salò. Lo stesso cantante e autore, anni fa, nell’anniversario della morte, lo aveva ricordato su “Facebook”: “Durante la guerra, dopo l’8 settembre, il Carlino Rossi era stato preso prigioniero dai tedeschi all’isola d’Elba e portato in Germania, in un campo di lavori forzati, uno di quei 600mila soldati italiani che non hanno accettato, per evitarlo, di combattere per i tedeschi contro i loro fratelli per la Repubblica sociale italiana”.
Il 31 ottobre del 1979 te ne sei andato piegato dalla fatica.
Ricordo ancora il tuo mezzo sorriso,
caro papà… dolce e gentile…
L’altra metà te l’avevano portata via i due
anni di lager Nazista a Dortmund
che avevi dovuto scontare per non
esserti voluto piegare alla barbarie
del Nazi Fascismo.
Non ci crederai… ma sono tornati…
lupi travestiti da agnelli… bulli…
arroganti
e le facce ghignanti.
Con i loro deliri… i loro dileggi…
la loro propaganda…
e la stessa ignoranza!
Io resto orgoglioso di te!
Viva Giovanni Carlo Rossi… Papà Carlino!