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LE CITAZIONI: Swift. La menzogna politica

Jonathan Swift

by Ernesto Scelza
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Jonathan Swift, il padre della satira politica moderna, il grande moralista irlandese che “tratteneva l’elemento scettico e opaco, perfino cupo, che nobilita un orientamento altrimenti da considerare spregevole” (Giovanni Macchia), il celebrato autore de “I viaggi di Gulliver” ci ha lasciato un sapido saggio sulla menzogna politica. “Il diavolo è il padre della menzogna, ma i moderni hanno introdotto in quest’arte grandi innovazioni. Strumento di sopraffazione per i vincitori e ultimo appiglio per gli sconfitti”.

 

«Ci è stato insegnato che “il diavolo è il padre delle menzogne, bugiardo sin dal principio”; non v’è dubbio, quindi, che l’invenzione è antica e, quel che è peggio, il suo primo impiego fu puramente politico, volto a minare l’autorità del sovrano e a indurre una terza parte dei sudditi alla disobbedienza. Per questa ragione il diavolo venne cacciato dal Paradiso dove… rivestiva la carica di viceré di una grande provincia occidentale e fu ridotto a esercitare il proprio talento in regioni inferiori, fra spiriti caduti o poveri illusi che tenta costantemente di indurre al suo stesso peccato. E così sarà fintanto che resterà incatenato in questo abisso senza fondo.

Sebbene sia il padre della menzogna, al pari di altri grandi inventori, la sua reputazione è stata con il tempo adombrata dalle continue migliorie apportate da altri alla sua arte (…).

Raccontano i poeti che quando i giganti furono spodestati dagli dei, la terra per vendicarsi produsse la sua ultimogenita, Fama. E la favola viene così interpretata: quando, all’interno di una nazione, si placano i tumulti e le sedizioni, maldicenza e menzogna si diffondono in abbondanza. Sulla base di quanto detto, la menzogna all’interno di uno stato costituisce l’ultimo appiglio di uno schieramento terreno sconfitto e ribelle. In questo i moderni hanno introdotto grandi innovazioni, servendosi di quest’arte per acquisire e mantenere potere e per attuare una vendetta in caso di perdita, agendo come fanno le bestie per procacciarsi il cibo quando sono affamate o quando azzannano chi li attacca.

Ma non si può sempre applicare questa genealogia alla menzogna politica (…). Una menzogna politica è spesso il frutto della mente di uno statista licenziato e viene trasmessa per essere alimentata e vezzeggiata dalla gente. Alle volte viene al mondo in forma di mostro e poi messa a punto, altre volte nasce completamente formata e viene deturpata nella messa a punto. Accade che venga alla luce secondo le regole e che necessiti tempo per maturare, come un neonato; accade anche che venga al mondo già nel suo pieno splendore e si sciupi con il tempo. A volte vanta nobili natali e a volte è figlia di un agente di borsa. Da una parte strilla forte quando il grembo si apre, dall’altra viene al mondo con un sussurro appena accennato. La menzogna che in questi giorni assorda metà regno con il suo fragore, ancora troppo tronfia e grande per rivelarci il marchio dell’autore, io la ricordo quando era ancora un sussurro. Concludendo, quando viene al mondo senza pungiglione questo mostro nasce morto e quando perde il pungiglione, muore.»

Jonathan Swift, L’arte della menzogna politica.