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LE CITAZIONI: Sloterdijk, Dostoevskij contro la globalizzazione.

by Ernesto Scelza
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«Tra gli scrittori del XIX secolo che dalla periferia est-europea “in ritardo” hanno considerato con alcune riserve critiche i giochi ampiamente praticati di un aggressivo sfruttamento del mondo, Fedor Dostoevskij si è rivelato quello più perspicace nel formulare una diagnosi. Nel suo racconto “Memorie del sottosuolo”, pubblicato nel 1864 – che non rappresenta solo l’atto di fondazione della moderna psicologia del risentimento ma anche la prima affermazione di opposizione alla globalizzazione, se la retrodatazione fosse legittima – si trova un’espressione che riassume il divenire mondo del mondo all’inizio della fine dell’epoca della globalizzazione con insuperata forza metaforica: intendo l’espressione secondo cui la civilizzazione occidentale sarebbe un “palazzo di cristallo”. Dostoevskij aveva visitato nel suo viaggio a Londra nel 1862 il palazzo dell’Esposizione Universale a South-Kensington (che doveva superare per grandiosità il Crystal Palace del 1851) e colse subito a livello intuitivo la dimensione incommensurabilmente simbolica e programmatica di questa ibrida costruzione.»

Peter Sloterdijk, Il mondo dentro il capitale.