Roberta De Monticelli mette a fuoco il cuore della tragedia che stiamo vivendo, bloccati dall’apatia e dall’indifferenza, e individua la possibilità che dalla nostra indignazione possa risultare una rifondazione, un progetto per una nuova civiltà.
«Ci sono momenti, nella vita di un uomo, in cui si dispera del proprio valore. Ce ne sono altri, in cui sembra che l’esistenza di nessuno possa più avere alcun valore. Per molti di noi questo è un momento come il secondo. La scena politica italiana può mutare anche radicalmente, ma non muterà in profondità l’assetto della nostra vita civile se non faremo i conti con questo sentimento sordo e muto che già da troppo tempo erode le nostre vite, quasi svuotandole dall’interno. È questa erosione di senso, di speranza, e quindi di coraggio e di fiducia, e quindi di slancio creativo e di felice dedizione all’opera, sia la propria o quella di molti – è questo respiro che ci manca a ridurre in cenere i nostri giorni. Forse a ridurre anche la crescita del pil. E certamente a togliere forza e credibilità alle parole stanche, ripetitive, opache dei leader politici che dovrebbero dar forma a una stagione nuova della nostra Repubblica.
Immanuel Kant illumina il senso di una situazione del genere, quando scrive: Se la giustizia scompare, non ha più alcun valore che vivano uomini sulla terra.
Si obietterà che, quanto a giustizia, ben altre sono state le epoche in cui si poteva lamentare questo sommo male della sua assenza dalla vita sociale, civile e politica. Eppure questa obiezione non coglie alla giusta profondità il carattere proprio di questo valore (…).
Come ogni valore, la giustizia non vive certamente tutta intera nelle sue realizzazioni, ma nella coscienza che prendiamo di sempre nuovi aspetti del giusto, e della lontananza del suo ideale dal poco realizzato. Ognuna di queste scoperte è felice: per mezzo loro si sono affrancati gli schiavi, liberate le colonie, fondate le democrazie. Così se cerchiamo di fare un po’ di luce sul nostro disagio, oggi, scopriremo il tesoro della nostra sofferenza morale, per troppo larga parte ignara, ignota a sé stessa. Scopriremo un tesoro, perché nel dolore di quello che ci manca leggeremo come in un calco il valore di questo bene che manca – la giustizia, o qualche suo aspetto a noi ancora ignoto, ancora nuovo.»
Roberta De Monticelli, La questione civile.