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LE CITAZIONI: Portinaro, un demoniaco “spirito del mondo”.

by Ernesto Scelza
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“Genocidio e democidio nella storia” è il poco rassicurante sottotitolo dello studio di Pier Paolo Portinaro che tenta una risposta alla domanda se l’età dei genocidi sia alle nostre spalle, attraverso una ricostruzione storica e comparativa dei casi di violenza democidaria.

«È un luogo comune fra storici, scienziati sociali e filosofi morali che il XX secolo possa essere qualificato come “il” secolo dei genocidi. Purtroppo si tratta di un luogo comune che va messo in discussione. La storia ci insegna che la violenza genocidaria, come l’epurazione etnica, di cui è l’estrema conseguenza, appartiene alle non sporadiche congiunture di conflittualità estrema di cui soffrono le società umane. E lo sguardo rivolto al futuro – per quanto inopportune siano le profezie – non fornisce rassicurazioni. Nonostante gli sforzi compiuti per dotare i popoli di uno scudo giuridico contro la violenza estrema, non ci sono forti ragioni per ritenere che il XXI secolo sarà meno visitato da questo flagello di quanto lo sia stato il secolo precedente.

Il genocidio è un evento ricorrente nella storia. In essa la volontà di sopraffare o di soggiogare, intrinseca alla logica di autoaffermazione dei collettivi, non di rado è culminata nella volontà di sterminare. Occorreva però che un genocidio nella storia del XX secolo acquisisse l’attributo di “unico”, perché si incominciasse a scoprire che la storia umana è intessuta, tra le sue pagine più buie, di genocidi. Il genocidio appartiene alle pratiche violente delle società “barbare”. Ma è anche una tipica forma di violenza all’incontro tra “civiltà” e “barbarie”. Ed è un evento che si verifica anche al culmine del processo di civilizzazione e ai vertici della modernità.

Alla scoperta dell’onnipresenza dei genocidi nella storia si accompagna così la consapevolezza che questi non hanno terminato la loro danza macabra tra i campi di sterminio del regime nazista, ma hanno continuato a vagabondare ai quattro angoli della terra, incarnazioni di un demoniaco “spirito del mondo” che non si vuole placare: il Gulag che sopravvive ai Lager, il massacro sistematico nelle campagne della Cina o in quelle della Cambogia, tra le colline del Ruanda, nel deserto del Darfur. “Mai più!” è l’intimazione che ripetutamente è risuonata nell’opinione pubblica umanitaria disseminata tra le nazioni. Ma poi i genocidi e le pulizie etniche si sono susseguiti. L’invocazione è diventata quasi inascoltabile all’inizio del XXI secolo.»

Pier Paolo Portinaro, L’imperativo di uccidere.