«Nessuno punisce i colpevoli tenendo presente il fatto che hanno commesso ingiustizia e per il fatto che l’hanno commessa, chi, almeno, non voglia vendicarsi irrazionalmente come una bestia; chi, invece, si pone a punire, seguendo ragione, non pretende vendicarsi dell’avvenuto misfatto – non potrebbe certo far sì che non sia accaduto ciò che è stato –, ma punisce pensando al futuro, sì che più non commetta la colpa, né lo stesso colpevole né chi lo vede punito. E se tale è il suo punto di vista, significa ch’egli è convinto che alla virtù ci si possa educare: punisce, dunque, per prevenire. Senza dubbio hanno tale opinione tutti coloro che puniscono sia in privato sia in nome dello stato, e puniscono e castigano chi essi ritengono colpevole, tutti, sia gli altri popoli, sia, e non meno degli altri, gli Ateniesi tuoi concittadini.»
Platone, Protagora.