“Nell’anno III del governo Meloni prende forma, con sempre più chiarezza, il disegno di superare la democrazia costituzionale nata dalla Resistenza per approdare a una democrazia afascista” denunciano Gabriele Pedullà e Nadia Urbinati, “Democrazia afascista”, per concluderne che “conoscerne le radici storiche e i rischi è il primo passo per provare a ostacolarne l’avanzata”.
«La democrazia afascista – una forma di autocrazia elettiva – è un fenomeno recente e in qualche modo inedito, anche se la sua avanzata è cominciata già parecchio tempo fa. Oggi la sua ascesa è particolarmente evidente in Italia, dove il fascismo è nato, ma dove, soprattutto, gli elettori hanno per la prima volta consegnato il governo del paese a un partito che è il diretto erede delle varie formazioni politiche apertamente nostalgiche del Ventennio.
La crisi dei principi ispiratori delle carte costituzionali introdotte all’indomani del secondo conflitto mondiale non riguarda però soltanto l’Italia, tanto da indurre studiosi e opinionisti a parlare di un generale arretramento delle democrazie verso forme autoritarie. È indispensabile quindi mettere a fuoco i tratti fondamentali di questa variante oltremodo insidiosa, che mette a repentaglio le conquiste politiche e sociali del secondo Novecento: per l’appunto la democrazia afascista.
Di fronte alla sfida lanciata dalla destra radicale alla democrazia costituzionale, fondata sui diritti e sulla limitazione del potere politico, è necessario, tuttavia, non cedere a facili nostalgie. Si tratta, piuttosto, di volgere lo sguardo al futuro, rivendicando, specialmente per i più giovani, la straordinaria attualità delle promesse di quella che fu – e in parte è ancora – la democrazia antifascista. Ma per fare ciò occorre prima comprendere da dove viene, e cosa promette di essere, il nuovo assetto che da qualche anno minaccia di prendere piede a tutte le latitudini del globo, nel nome della funzionalità del sistema e della governabilità. Anche se in Italia è probabilmente più facile afferrarne i tratti, “democrazia afascista” è uno dei nomi possibili di un fenomeno che trascende la nostra storia nazionale e che, pure per questa ragione, merita di essere analizzato a fondo.»
Gabriele Pedullà e Nadia Urbinati, Democrazia afascista.