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LE CITAZIONI: Mann, morte della teologia

by Ernesto Scelza
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Giunto all’Università di Halle dove il suo amico Adrian Leverkühn studia teologia, Serenus Zeitblom si rende subito conto della crisi che la facoltà di teologia sta vivendo sullo scorcio del XIX secolo. Serenus Zeitblom è il narratore del “Doctor Faustus” di Thomas Mann, romanzo che riflette l’impatto di Nietzsche nella cultura europea e registra le conseguenze del suo “Dio è morto”.

«Nella sua forma conservatrice, attenendosi alla rivelazione e alla esegesi tradizionale, ha cercato di “salvare” tra gli elementi della religione biblica quel tanto che era possibile; d’altro canto ha accettato liberamente il metodo storico-critico della scienza profana della storia “abbandonando” alla critica scientifica i suoi più importanti contenuti, la fede nei miracoli, parti considerevoli della cristologia, la resurrezione corporale di Gesù e non so che altro. Ma che scienza è quella che ha con la ragione rapporti così precari, così forzosi, e rischia sempre di naufragare in seguito ai compromessi ai quali addiviene con la ragione stessa? A parer mio la “teologia liberale” è un ferro di legno, una “contradictio in adiecto”. Favorevole alla cultura e disposta com’è a adattarsi agli ideali della società borghese, essa umilia il fatto religioso a funzione del sentimento umanitario e dilava quell’estasi e quel paradosso che sono essenziali per il genio religioso, portandoli su un piano di etica progressista. I fatti religiosi non sono soltanto etici, e perciò il pensiero scientifico si scinde da quello puramente teologico. La superiorità scientifica della teologia liberale – si obietta a questo punto – è, sì, incontestabile, ma la sua posizione teologica è debole, perché al suo moralismo e umanismo manca la comprensione del carattere demonico dell’esistenza umana. È bensì progredita, si dice, ma superficiale, e la tradizione conservatrice è in vantaggio perché ha mantenuto più comprensione per la natura umana e per la tragicità della vita, ma per questa ragione ha con la civiltà rapporti più profondi e più significativi di quanto non abbia l’ideologia borghese-progressista.»

Thomas Mann, Doctor Faustus.