La poesia è dedicata all’inglese John Turner, accusato, agli inizi del ‘900, di simpatie anarchiche dinanzi alla Corte Suprema Corte di Washington e difeso senza successo dallo stesso Edgar Lee Masters. La poesia è stata incisa, come epitaffio, sulla tomba di Giuseppe Pinelli, anarchico milanese, morto nei locali della Questura di Milano nel dicembre del 1969.
La macchina del “Clarion” di Spoon River venne distrutta,
e io incatramato e impiumato,
per aver pubblicato questo, il giorno che gli Anarchici furono impiccati a Chicago:
«Io vidi una donna bellissima, con gli occhi bendati
ritta sui gradini di un tempio marmoreo.
Una gran folla le passava dianzi,
alzando al suo volto il volto implorante.
Nella sinistra impugnava una spada.
Brandiva questa spada,
colpendo ora il bambino, ora un operaio,
ora una donna che tentava di ritrarsi, ora un folle.
Nella destra teneva una bilancia;
nella bilancia venivano gettate monete d’oro
da coloro che schivavano i colpi di spada.
Un uomo in toga nera lesse da un manoscritto:
“Non guarda in faccia a nessuno”.
Poi un giovane col berretto rosso
balzò al suo fianco e le strappò la benda.
Ed ecco, le ciglia eran tutte corrose
sulle palpebre marce;
le pupille bruciate da un muco latteo;
la folla di un’anima morente
le era scritta sul volto.
Ma la folla vide perché portava la benda».
Edgar Lee Masters. Carl Hamblin, in Antologia di Spoon River (Trad. Fernanda Pivano).