Troppa morte, amici, troppa morte.
Troppo fredda e troppo sola.
Senza poter salutare chi se ne va.
Senza poter abbracciare chi resta.
Troppi cadaveri sulla pista del Palazzo del Ghiaccio.
Troppe bare. Troppe ceneri. Troppe
solitudini col fiato sospeso, preghiere nel vuoto,
condoglianze per iscritto,
lacrime solitarie. Troppo solitarie.
Troppo nessuno.
Troppo silenzio dietro tanto rumore,
dietro tanta paura.
Il muezzin chiama ora alla preghiera.
Ci ricorda che dobbiamo morire.
Ce ne fossimo dimenticati.
Morire, quello era il verbo, morire. Ma non così,
non così soli, non così lontani,
senza poter salutare chi se ne va,
senza poter abbracciare chi resta.
Troppa morte (traduzione di Raffaella Marzano).