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LE CITAZIONI: Ivetic, il confine dentro l’Europa

by Ernesto Scelza
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“Vi sono luoghi in cui la storia è inevitabile”, affermava Iosif Brodskij: l’Europa è uno di questi. Egidio Ivetic, che insegna Storia moderna, Storia del Mediterraneo e Storia dell’Europa orientale all’Università di Padova, richiama l’attenzione alla storia usata ai fini geopolitici: “come si giunge ai confini tra Est e Ovest?”.

«Viviamo un ritorno drammatico della frattura in seno all’Europa fra il suo Est e il suo Ovest. Ancora un decennio fa nessuno avrebbe immaginato che la polarizzazione tra la Russia, e più in generale l’Asia, e l’Unione europea e gli Stati Uniti si sarebbe concretizzata lungo l’antica faglia, quasi dimenticata, che delimitava le due tradizioni storiche europee, quella latina occidentale e quella post-bizantina. Dietro la geopolitica, la storia è richiamata e usata all’occorrenza. Ma come si giunge ai confini tra Est e Ovest? Che cosa sta succedendo?

C’è l’Est, c’è l’Ovest e c’è un’Europa di mezzo in cui ci sono regioni contese tra diversi stati: è accaduto nel passato e continua ad accadere nel presente. Una fascia che passa in mezzo al continente, dall’Adriatico e dall’Egeo fino al Baltico. È una lunga faglia, in cui di volta in volta i vari Est e i vari Ovest hanno disputato le reciproche aree di pertinenza nel continente.

Oggi rimangono problematici due contesti. Un primo contesto concerne i paesi che si trovano a ridosso della Russia, che furono repubbliche dell’Unione Sovietica o satelliti sovietici e che stanno di qua e di là del confine dell’Unione europea e della NATO. Si tratta di una zona di contatto in cui la Russia ha collocato dal Seicento a oggi le proprie frontiere verso l’Occidente. Ed è qui che l’Occidente cerca il suo confine definitivo.

Il secondo contesto è quello balcanico con i suoi numerosi stati, i suoi grovigli nazionali all’incrocio anche qui tra Est e Ovest.

Gli esiti drammatici delle vicende legate a queste due aree difficili si sono visti nei casi della Jugoslavia e dell’Ucraina: uno stato che si è disgregato in una guerra civile e uno che è stato invaso per motivi geopolitici. Entrambi gli stati si trovano sulla faglia tra Est e Ovest, vittime dell’essere situati a metà tra dinamiche più grandi.

Oltre i fatti noti, oltre la mole di informazioni e di analisi, siamo di fronte a una svolta storica, a un passaggio d’epoca. I processi più profondi che appartengono all’Europa, e che tendiamo a rimuovere e a dimenticare, necessitano di spiegazioni storiche, di approcci storici, non basta il resoconto analitico. Che cosa ci insegna la storia? Che i confini non sono così netti, ma possono essere impugnati in un nuovo disegno politico del mondo, e giustificare nuove guerre. La conoscenza delle divisioni precedenti in seno all’Europa ci può liberare dai falsi miti.»

Egidio Ivetic, Est/Ovest.