Pierre Haski, tra i fondatori del sito d’informazione Rue89 e già vicedirettore di “Liberation”, ha una rubrica quotidiana di politica internazionale su radio “France Inter”. Riporto alcuni stralci dell’articolo diffuso subito dopo l’annuncio della vittoria di Donald Trump alle presidenziali Usa, rilanciato sul sito di “Internazionale” (trad. Andrea Sparacino).
«Il ritorno di Trump alla Casa Bianca potrebbe segnare simbolicamente la fine di un’epoca. A rischio di sembrare eccessivo, direi che potrebbe essere anche la fine di un mondo che faceva già acqua da tutte le parti, quello del multilateralismo nato nel 1945, alla fine della Seconda guerra mondiale, di cui la superpotenza americana era il gendarme e il padrino, nel bene e nel male.
(…) L’Unione europea rischia dunque di risultare la grande perdente delle elezioni americane, quanto meno per come la conosciamo. Il modo in cui Trump gestirà la guerra in Ucraina (che ha promesso, ricordiamolo, di “risolvere in 24 ore”) detterà il corso degli eventi. Se il nuovo presidente deciderà di staccare la spina agli aiuti americani per Kiev o di spingere Volodymir Zelensky a negoziare in posizione di debolezza con Mosca, a pagarne il prezzo sarà tutta l’Europa.
(…) In Medio Oriente il ritorno di Trump non calmerà certo le acque. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu non ha mai nascosto di sperare in una vittoria del candidato repubblicano, da cui pensa di poter avere carta bianca nella sua vasta campagna militare a Gaza, in Libano e soprattutto contro l’Iran…»
Pierre Haski, L’Europa pagherà un prezzo alto per il successo di Trump.