Sono i versi di “Solo le pido a Dios”, una canzone del cantautore argentino León Gieco scritta nel 1978 contro le dittature in Cile e in Argentina, e contro ogni situazione di conflitto. Negli anni si sono susseguite le versioni: da quelle memorabili di Mercedes Sosa e di Joan Manuel Serrat, a quelle di Bruce Springsteen e di Bono Vox degli U2.
A Dio chiedo soltanto
che il dolore non mi sia indifferente,
che la morte arida non mi colga
vuoto e solo, senza aver fatto abbastanza.
A Dio chiedo soltanto
che l’ingiustizia non mi sia indifferente,
che non mi schiaffeggino l’altra guancia,
dopo che un artiglio mi graffiò in questo modo.
A Dio chiedo soltanto
che la guerra non mi sia indifferente,
è un mostro grande e calpesta forte
tutta la povera innocenza della gente.
A Dio chiedo soltanto
che l’inganno non mi sia indifferente,
se un traditore può più di molte persone,
che queste persone non lo scordino facilmente.
A Dio chiedo soltanto
che il futuro non mi sia indifferente,
è senza speranza colui che deve andare
a vivere una cultura differente.
A Dio chiedo soltanto
che la guerra non mi sia indifferente,
è un mostro grande e calpesta forte
tutta la povera innocenza della gente.
A Dio chiedo soltanto.