Lawrence Ferlinghetti, padre della beat-generation, poeta (indimenticabile il suo “A Coney Island of the Mind”), editore-libraio, eccellente pittore. Le sue origini italiane lo hanno legato al nostro paese. La poesia “Pietà per la nazione / Pity the Nation“, suggerita dagli amici di “Casa della Poesia” è quasi un commento della situazione attuale. Traduzione di Giada Diano.
alla maniera di Khalil Gibran
Pietà per la nazione i cui uomini sono pecore
e i cui pastori sono guide cattive
Pietà per la nazione i cui leader sono bugiardi
i cui saggi sono messi a tacere
Pietà per la nazione che non alza la propria voce
tranne che per lodare i conquistatori
e acclamare i prepotenti come eroi
e che aspira a comandare il mondo
con la forza e la tortura
Pietà per la nazione che non conosce
nessun’altra lingua se non la propria
nessun’ altra cultura se non la propria
Pietà per la nazione il cui fiato è danaro
e che dorme il sonno di quelli
con la pancia troppo piena
Pietà per la nazione – oh, pietà per gli uomini
che permettono che i propri diritti vengano erosi
e le proprie libertà spazzate via
Patria mia, lacrime di te
dolce terra di libertà!
Pietà per la nazione.