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LE CITAZIONI: Enzensberger, difesa dei lupi contro gli agnelli

by Ernesto Scelza
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“Voi non lo mutate il mondo”. Già. E la poesia in quanto tale? Che cosa provoca? Non è forse vero che se una poesia di questo genere ci rende infelici, se riesce a tanto, e se esistono poeti nuovi capaci di renderci infelici, ciò accade perché anche in noi esiste uno strappo, uno strappo conoscitivo per impulso del quale siamo in grado di ripercorrere quello in tutta la sua pregnanza (Ingebor Bachmann).

 

Deve mangiar viole del pensiero, l’avvoltoio?

Dallo sciacallo, che cosa pretendete?

Che muti pelo? E dal lupo? Deve

da sé cavarsi i denti?

Che cosa non vi garba

nei commissari politici e nei pontefici?

Che cosa, idioti, vi fa sgranare gli occhi

davanti allo schermo bugiardo?

Chi cuce al generale

la striscia di sangue sui pantaloni? Chi

trancia il cappone all’usuraio? Chi

fieramente si appende la croce di latta

sull’ombelico brontolante? Chi intasca

la mancia, la moneta d’argento, l’obolo

del silenzio? Son molti

i derubati, pochi i ladri; chi

li applaude allora, chi

li decora e distingue, chi è avido

di menzogna?

Nello specchio guardatevi: vigliacchi

che scansate la pena della verità,

avversi ad imparare, e che il pensiero

ai lupi rimettete,

l’anello al naso è il vostro gioiello più caro,

nessun inganno è abbastanza cretino, nessuna

consolazione abbastanza a buon prezzo,

ogni ricatto troppo blando è per voi.

Pecore, a voi sorelle

son le cornacchie, se a voi le confronto.

Voi vi accecate a vicenda.

Regna invece tra i lupi

fraternità. Vanno essi

in branchi.

Siano lodati i banditi. Alla violenza

voi li invitate, vi buttate sopra

il pigro letto

dell’ubbidienza. Tra i guaiti ancora

mentite. Sbranati

volete essere. Voi

non lo mutate il mondo.

Hans Magnus Enzensberger – Difesa dei lupi contro gli agnelli (trad. Franco Fortini e Ruth Leiser).