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LE CITAZIONI: Dini, il Capitano Generale del Popolo

by Ernesto Scelza
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Frutto del primo periodo della rivoluzione e della intesa con il giurista Giulio Genoino, i Capitoli segnano l’“apoteosi in vita” di Masaniello: vengono approvati tra il 12 e il 13 luglio 1647 e contengono i punti dell’accordo tra le istitutzioni ufficiali e il movimento popolare.

«Sabato 13 luglio avviene finalmente la tanto attesa cerimonia della lettura dei Capitoli e della firma del trattato. I Capitoli, redatti da personaggi diversi, rappresentano l’esito delle rivendicazioni poste dai moti. Sono dunque anche, come quasi sempre in questi casi, un compromesso tra le diverse istanze presenti e il potere vicereale. A ciò si aggiunge la difficoltà del viceré ad assumere le decisioni, non essendo del tutto autonomo rispetto all’autorità che rappresenta. E d’altra parte la lontananza da Madrid e la difficoltà di una tempestiva comunicazione accentuano le difficoltà e lo collocano in una posizione di solitudine nelle scelte e nelle decisioni. Nei Capitoli sono comunque sancite le conquiste popolari, in primo luogo l’eliminazione delle gabelle; la lotta antifiscale ha unificato ceti diversi non solo a Napoli ma nell’intero regno ed è riuscito a vincere. Vi sono ancora l’indulto per i reati commessi nel corso della rivolta e il riconoscimento dell’armamento popolare, della struttura militare del popolo fino all’esecuzione dei Capitoli. Il Capitolo XIX contiene perfino una liberalizzazione del commercio dei generi alimentari. L’ultimo Capitolo, il XXIII, sancisce il diritto di resistenza, riconoscendo al popolo il diritto di prendere le armi – senza che ciò venga considerato un atto di ribellione – in caso di inosservanza di Capitoli e privilegi.

A sanzione visibile della vittoria popolare e a memoria dei contemporanei e dei posteri delle conquiste popolari, nel Capitolo x si prevede di erigere un monumento che le celebra riportando il testo integrale dei Capitoli, e di svolgere una solenne manifestazione di giuramento nella chiesa del Carmine. Alla costruzione del monumento, una base costituita da un parallelepipedo di pietra con quattro riquadri di marmo bianco, si pone subito mano.»

Vittorio Dini, Masaniello. L’eroe, il mito.