Home Cultura LE CITAZIONI: De Giovanni. L’Europa è la sua filosofia

LE CITAZIONI: De Giovanni. L’Europa è la sua filosofia

Biagio De Giovanni

by Ernesto Scelza
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“La potenza del tragico nella storia d’Europa”: è questo l’incipit del libro in cui il filosofo Biagio De Giovanni “riscrive la storia d’Europa da un punto di vista di assoluta originalità: del suo pensiero, della sua forza espansiva, delle sue contraddizioni, della sua vitalità sempre oscillante tra slancio creativo e spinta all’autodistruzione. Uno sguardo che va dalla Grecia classica alla metafisica del ventesimo secolo, ma aperto sul futuro”. La terra in cui si intrecciano “pessimismo e speranza, e dove gli orizzonti di libertà si incrociano di continuo con le potenze che hanno in orrore la luce”. La stessa idea di Occidente è nata in Europa, “il continente della libertà, dell’eguaglianza e del diritto; di Beethoven e di Goethe, ma anche di Auschwitz e di guerre distruttive che hanno devastato la Modernità, fino al nostro drammatico Novecento”. 

 

«Europa. Il continente della libertà e dei diritti umani, così raccontata da tanti, è, insieme, il continente nel quale la patria di Beethoven e di Goethe ha prodotto Auschwitz. Il continente della democrazia, della scienza, della libertà politica è quello di guerre sterminatrici tutte o quasi intraeuropee, qualcuna infine diventata mondiale, nell’Europa moderna dalla guerra dei Trent’anni alle guerre napoleoniche, al tragico Novecento. Il continente che, unico tra tutti, diventa civiltà-mondo, si espande dappertutto tra stragi degli indigeni e processi di civilizzazione, in un dibattito crescente dal 1492, sulla propria coscienza drammatizzata dall’incontro con altre civiltà. Si potrebbe dire: la storia va così (e magari aggiungere con Machiavelli: “Se li uomini fussino tutti buoni…, ma perché sono tristi…”), se non fosse che la complessità della figura “Europa” impedisce una risposta così semplificata. Lo stesso Machiavelli sarebbe assai critico nel vedere la sua affermazione raccontata per cogliere i contrasti di una civiltà, gli estremi confini che essa ha toccato fino a trasformare la storia del mondo. Ci deve essere qualcosa nel profondo della sua identità, della sua “figura”, della sua origine, per comprendere la specificità del suo principio, la tragicità e la grandezza della sua storia, i contrasti ultimativi tra i quali si è svolta. E siccome l’idea di Europa nasce dalla sua filosofia e vive, nel corso delle sue storie, nella lotta tra le filosofie, è da lì che si deve muovere per sbrogliare il groviglio della sua storia. La filosofia, come pensiero del Tutto, è all’origine del suo movimento. Essa si dispiega nei molti paradigmi della sua vita, anche quando è irriconoscibile come «filosofia» nel senso disciplinare di questa parola, in un rapporto tra luce e ombra, tra affermazione e negazione, e tutto nasce dalla tensione tra termini opposti, dalla ricerca della Mediazione o dall’irrigidimento del loro reciproco escludersi. La figura del negativo sta, perciò, dentro la figura di Europa, carica di antitesi; l’invenzione della filosofia, il sapere che nasce in Europa, si carica del suo destino.»

Biagio De Giovanni, Figure di apocalisse.

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