Cory Doctorow, giornalista e scrittore canadese, parla degli stadi delle piattaforme informatiche: “All’inizio, sono al servizio degli utenti; poi cominciano a maltrattare gli utenti per soddisfare le esigenze dei clienti aziendali; quindi maltrattano i clienti aziendali per tenersi tutto il guadagno. A quel punto c’è un quarto stadio: muoiono”.
«Ha origine da un sito nato per valutare il grado di scopabilità di chi studiava ad Harvard, e da allora è solo peggiorato. Quando è stato lanciato, era accessibile solo a chi era iscritto a un’università o a un liceo statunitense. Nel 2006 fu aperto al grande pubblico. Di fatto è stato come se i suoi creatori avessero detto: sì, lo sappiamo che state usando tutti MySpace (uno dei primi social network), ma il proprietario di MySpace è un miliardario che vi spia ogni minuto che manda il padreterno. Iscrivetevi a Facebook e noi non vi spieremo mai. Venite e diteci chi vi sta a cuore a questo mondo. Questo era il primo stadio. (…) Gli utenti di Facebook si tenevano in ostaggio a vicenda, incatenandosi l’un l’altro alla piattaforma. Facebook ha sfruttato questa situazione, riprendendosi quello che aveva dato agli utenti e ridistribuendolo a due gruppi di clienti aziendali: gli inserzionisti pubblicitari e gli editori. Agli inserzionisti ha detto: vi ricordate quando abbiamo raccontato a quei fessi che non li avremmo spiati? Ecco, invece li spiamo. E vi venderemo l’accesso ai loro dati, permettendovi di individuare il giusto target dei vostri annunci pubblicitari in modo granulare. Pubblicare i vostri annunci ci costa quattro soldi, e non baderemo a spese per fare in modo che quando pagate, qualcuno li veda.
Agli editori, invece, Facebook ha detto: vi ricordate quando abbiamo raccontato a quei fessi che gli avremmo mostrato solo le cose che volevano vedere? Come no. Caricate un breve estratto dal vostro sito, aggiungete un link e noi lo spareremo nelle pupille di gente che non l’ha mai chiesto. Vi offriamo gratis un imbuto di traffico che vi porterà milioni di utenti che potrete monetizzare a vostro piacimento.
E così, anche gli inserzionisti e gli editori si sono incatenati alla piattaforma.»
Cory Doctorow, Fermiamo questa merda (da Financial Times).