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LE CITAZIONI: Byung-Chul Han. Il regime dell’angoscia

Contro la società dell’angoscia. Speranza e rivoluzione

by Ernesto Scelza
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Il superamento del “regime dell’angoscia”, la società del neoliberismo di cui si analizzano i perversi effetti sull’individuo, è possibile recuperando la potenza della speranza: è l’assunto del filosofo coreano Byung-Chul Han. Si riprende così il “sognare a occhi aperti” di Ernst Bloch, che, di fronte alle tragedie del Novecento, pensava la rivoluzione come “utopia concreta”.

 

«Il regime neoliberale è un regime dell’angoscia. Esso isola le persone rendendole imprenditrici di loro stesse. La condizione di concorrenza onnipervasiva e la crescente costrizione a essere performanti erodono la comunità. Il ripiegamento narcisistico su di sé produce solitudine e angoscia. Anche il rapporto con noi stessi viene in modo crescente plasmato da angosce: di fallire, di non corrispondere alle proprie aspirazioni, di non essere capaci di stare al passo, tenere il ritmo, oppure di sviluppare una dipendenza (…). Angoscia e risentimento spingono le persone tra le braccia delle destre populiste e alimentano l’odio. La solidarietà, l’amicizia e l’empatia subiscono un’erosione. L’espandersi dell’angoscia e il crescere del risentimento innescano una regressione della società nel suo insieme e, in ultima analisi, mettono in pericolo la democrazia. (…). È solo sperando in un altro mondo, in un mondo migliore, che prende forma un potenziale rivoluzionario. Se quindi oggi nessuna rivoluzione è possibile, ciò dipende dal fatto che nessuno di noi è più capace di sperare; e non ne siamo più capaci perché restiamo paralizzati nell’angoscia, perché il vivere si è atrofizzato in un sopravvivere (…).

Ciascuno, singolarmente, si occupa solo di sé stesso, della propria felicità, del proprio benessere. Il culto della positività nel regime neoliberale disinnesca la solidarietà all’interno della società. Di contro al pensiero positivo, la speranza non volta le spalle alle negatività che attraversano la vita. Essa mantiene l’attenzione su di esse e ne preserva la memoria. Inoltre non isola le persone, ma le lega e le riconcilia. Il soggetto della speranza è un Noi.»

Byung-Chul Han, Contro la società dell’angoscia. Speranza e rivoluzione.