«La singola nazione è straordinariamente limitata nella sua libertà di movimento dall’integrazione nei grandi blocchi di potere. Ma non bisogna trarne la conseguenza affrettata che il nazionalismo, in quanto superato, non giochi più un ruolo chiave; viceversa, accade spesso che alcune convinzioni o ideologie assumano un aspetto demoniaco o autenticamente distruttivo proprio quando non risultano più sostanziali in base alla situazione oggettiva. I processi alle streghe non sono avvenuti nei tempi in cui era in auge il tomismo, ma durante la Controriforma, e qualcosa di analogo potrebbe accadere con il nazionalismo “patico”, se così si può chiamare. Già ai tempi di Hitler c’è stato un momento simile, nel quale esso ci è stato rifilato senza che ci si credesse davvero. E questa titubanza, questa ambivalenza tra un nazionalismo ostentato e i dubbi che esso suscita e che tornano a rendere necessario mascherarlo – per convincere nello stesso tempo se stessi e gli altri – era già osservabile allora.»
Theodor W. Adorno, Aspetti del nuovo radicalismo di destra.