L’Autore è Presidente di ASSARMATORI
Sarebbe limitativo e probabilmente anche distorsivo commentare l’azione del Governo, e in particolare del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, solo alla luce dei contenuti del PNRR. Questo piano rappresenta certo il fattore chiave per interpretare la volontà e gli obiettivi dell’esecutivo per favorire un rapido rilancio dell’economia nazionale e pone alcuni punti fermi anche per quanto riguarda il rafforzamento dei trasporti marittimi e della portualità, ma è l’intero complesso dell’azione del Governo a dover essere esaminato e preso in considerazione.
E senza entrare nei dettagli delle misure complessive che il Governo ha adottato e si appresta ad adottare, si evidenzia comunque un elemento di forte innovazione: per la prima volta il Paese si avvia a considerare i trasporti marittimi, i porti e la logistica che ne deriva alla stregua di una vera e propria infrastruttura strategica per lo sviluppo dell’intero sistema Paese. Mare uguale infrastruttura determinante per affermare la competitività e l’efficienza del sistema Italia: muovendo da questo concetto di base i provvedimenti che il Governo si appresta ad adottare assumono un significato nettamente differente rispetto al passato. Ciò si evidenzia in particolare nell’intervento finanziario mirato a favorire la trasformazione in chiave green della flotta delle navi traghetto e Ro-Ro che assicurano i collegamenti fra diversi porti del Paese, ma anche le connessioni regolari per le isole. Flotte che svolgono un ruolo unico per la coesione del Paese e che sono destinate, una volta ringiovanite, potenziate e rese sempre più sostenibili, a fornire un valore aggiunto al processo di crescita di zone del Paese che sono rimaste indietro. In questa ottica i collegamenti marittimi, la flotta e i porti rappresentano la chiave.
Anche in materia portuale l’impegno all’elettrificazione delle banchine, per rendere sempre più green il trasporto marittimo, va nella stessa direzione. Per altro i principali porti sono destinati a beneficiare di finanziamenti consistenti che consentiranno di sbloccare opere determinanti come la Diga di Genova e quindi di rendere il sistema nel suo complesso più competitivo.