Lo scorso 8 novembre, alla stazione marittima di Salerno, si è tenuto l’incontro dal titolo “Prospettive e sostenibilità ambientale del porto di Salerno”. Presenti: Andrea Annunziata, Presidente dell’Autorità portuale; Vincenzo Napoli, Sindaco di Salerno; Stefano Sorvino, Direttore Generale dell’Arpac; Giuseppe Grimaldi, Segretario Generale dell’Autorità portuale; Vincenzo Belgiorno, docente dell’Università di Salerno. Sono state illustrate le attività di monitoraggio ambientale, svolte in collaborazione tra AdSP, Università e Arpac, dalle quali è emerso un quadro definito positivo.
Direttore Sorvino, in che senso positivo?
L’attività di monitoraggio ambientale, iniziata nel 2019 e che terminerà nel gennaio 2024, sull’area portuale di Salerno ci restituisce finora un quadro più che positivo e tranquillizzante. I dati e i valori registrati sono pienamente soddisfacenti rispetto a tutti i parametri monitorati, con risultati ben al di sotto dei limiti e delle soglie di legge. Il monitoraggio ha riguardato la doppia matrice aria- rumore, che costituiscono i riferimenti prevalenti di qualità per un’area urbana nella sua mutevole dinamica, laddove le acque superficiali e sotterranee seguono invece una scala di area vasta per bacino idrografico. La qualità atmosferica nelle città a caratterizzazione portuale costituisce uno dei profili di maggiore interesse, e potenziale criticità, soprattutto in quelle città come Salerno e Napoli in cui l’area portuale è fortemente incardinata nel tessuto urbano e prossima al centro cittadino.
A cosa è dovuto questo risultato?
Ovviamente alla base dei fenomeni ci sono le caratteristiche e la tipologia delle fonti emissive: attività produttive, traffico, caldaie, camini e riscaldamenti, e via dicendo. La loro articolazione e dimensionamento, la gestione, organizzazione e disciplina della loro performance ambientale rappresentano il fattore di origine antropica della problematica. Ha poi una decisiva incidenza l’elemento naturalistico invariabile e strutturale della conformazione geomorfologica e il fattore naturalistico variabile costituito dalla dinamica componente meteo-climatica. Questi elementi, che insieme incidono sul ristagno o, viceversa, sul rimescolamento e dispersione degli inquinanti accumulati in atmosfera, sono favorevoli alla città di Salerno e in particolare alla sua area portuale, concorrendo con una posizione geo-orografica fortunata alla buona qualità ambientale dello scenario urbano.
Come mai Autorità portuale, Università e Arpac insieme?
Oltre al monitoraggio svolto ordinariamente da Arpac in via esclusiva, vi è stata un’attività straordinaria e specifica in relazione ai progetti dell’Autorità portuale di adeguamento delle opere previste dal Piano Regolatore Portuale. In particolare, ai lavori di dragaggio dei fondali e gestione dei sedimenti dragati mediante immersione diretta in mare. I relativi decreti ministeriali hanno previsto la esecuzione di Piani di monitoraggio della qualità dell’aria e del rumore in cui Arpac è “ente vigilante”. Quindi l’Autorità portuale è stato l’ente proponente e l’Università di Salerno, con il CUGRI, il soggetto esecutore. L’Arpac è stato il soggetto vigilante, svolgendo articolate attività di contro campionamento, analisi e misura per la validazione nelle diverse fasi e per le due matrici coinvolte, aria e rumore. Una collaborazione proficua nel rigoroso rispetto dei ruoli e della funzione di controllo. Come detto, l’Arpac opera per legge come ente di secondo grado, a garanzia della correttezza degli interventi prescritti mediante la propria validazione attraverso verifiche tecnico-scientifiche.
Ma a Salerno l’Arpac non controlla solo il porto.
Su Salerno l’Agenzia è fortemente impegnata nel monitoraggio della qualità dell’aria, attraverso la Rete Regionale di Monitoraggio della Qualità dell’Aria (RRMQUA), i cui risultati sono pubblicati sul sito istituzionale dell’Agenzia. La rete è stata potenziata e oggi è costituita da ben 42 stazioni di rilevamento concentrate prevalentemente nei territori soggetti a maggiore pressione ambientale, oltre ad una serie di stazioni dedicate a specifici impianti e a laboratori mobili per campagne straordinarie. Sul territorio di Salerno operano tre stazioni fisse: Parco Mercatelli, Sa 22 Ospedale via Vernieri, Sa 23 scuola Conti. Alle quali si aggiunge il monitoraggio in località Fratte, a mezzo di laboratorio mobile ad installazione continuativa. I dati delle stazioni fisse evidenziano il rispetto dei limiti di legge, che non sono mai stati superati. Più articolati e fluttuanti, e non privi di criticità, i risultati dei monitoraggi effettuati dal laboratorio mobile installato a Fratte, che evidenziano alcuni superamenti dei due parametri del biossido di azoto e delle polveri PM10.
E non si occupa solo della qualità dell’aria.
Oltre al monitoraggio atmosferico, su Salerno come su tutto il territorio regionale, l’Arpac svolge tante altre attività. Così variegate e molteplici che risulta difficile riassumerle in poche battute. Dai monitoraggi generali e settoriali ai controlli puntuali sulle attività più impattanti, dal supporto tecnico-ambientale alla Regione e agli Enti territoriali alle istruttorie e ai pareri nei procedimenti autorizzatori, dalle indagini continuative e sistematiche sulle principali matrici ad attività specifiche su svariati tematismi. Oltre alla collaborazione e al supporto costante alle Autorità e polizie giudiziarie per la repressione e prevenzione degli illeciti ambientali in tutto il territorio regionale. E’ un’attività delicata, impegnativa e pressante, spesso svolta in sovraccarico lavorativo, disimpegnata sempre con responsabile professionalità e partecipazione da parte delle strutture tecniche, territoriali e analitico-laboratoristiche dell’Agenzia, per corrispondere ai crescenti fabbisogni di intervento e in attuazione degli indirizzi impartiti dagli Organi regionali competenti per la sempre maggiore tutela della qualità dell’ambiente.