Il 5 e 6 dicembre scorsi, la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari (L. 53/2023) ha effettuato la sua prima missione visitando alcuni siti della Campania. Su specifica richiesta della Commissione, ARPAC ha inviato una corposa relazione tecnica che descrive la situazione ambientale dei siti oggetto della visita.
Nella serata del 5 dicembre, dopo quella dei Prefetti di Napoli e Salerno, si è svolta presso l’azienda Agrorinasce di S. M. La Fossa (CE) l’audizione di ARPAC da parte della Commissione .
Il Direttore Generale, Stefano Sorvino, ha descritto le attività svolte da ARPAC sulla base della legge istitutiva descrivendo, molto sinteticamente, i punti di forza e di debolezza della mission agenziale.
Il Direttore Tecnico, Claudio Marro, ha poi relazionato dettagliatamente in merito alla situazione ambientale dei siti visitati nella stessa giornata e di quelli previsti per il giorno successivo. Nello specifico, ha fatto riferimento a quattro siti oggetto della missione:
- Taverna del Re – Giugliano, situazione ecoballe;
- Regi Lagni;
- Lo Uttaro;
- Campo Rom di Scampia.
Con riferimento al primo punto, Marro ha descritto le modalità di effettuazione dei controlli ambientali condotti da ARPAC sulle cosiddette “ecoballe”. Controlli attivati sulla base di specifiche convenzioni volute dalla Regione Campania per assicurare trasparenza e sorveglianza ambientale sulla rimozione dei rifiuti secchi. L’attività è iniziata già da qualche anno e proseguirà nei prossimi 24 mesi. Nello specifico, si tratta di effettuare controlli a campione sui campioni a loro volta prelevati dalle ditte affidatarie dello smaltimento delle ecoballe. Finora l’Agenzia ha prelevato oltre 251 contro-campioni di rifiuti, che per il 96% dei casi hanno confermato le classificazioni come rifiuti non pericolosi attribuite dai laboratori incaricati.
In merito al secondo punto, Regi Lagni, la Commissione ha effettuato un sopralluogo presso la foce dell’asta principale situata a Castelvolturno (CE). Ricordiamo che i Regi Lagni sono un reticolo di canali rettilinei, per lo più artificiali, il cui bacino si estende in un’area di circa 1100 km² in 99 comuni della città metropolitana di Napoli e delle province di Caserta, Avellino e Benevento. Il suo bacino conta un numero di abitanti equivalenti, sia d’ambito civile sia industriale, pari a circa 2.800.000. Il DT ha mostrato la qualità ambientale del corpo idrico descrivendo sia gli aspetti chimici che ecologici e confermando che, sia pure in un contesto in lievissimo miglioramento, permane uno stato ambientale non ottimale, che comunque continua ad essere costantemente monitorato dall’Agenzia.
In relazione all’Area Vasta di Lo Uttaro (CE), Marro ha descritto sia lo stato di avanzamento della bonifica dei circa 20 siti individuati dal relativo Piano Regionale che la situazione attuale dei siti agricoli indagati (Legge 6/1014) al fine di individuare i terreni da interdire alle coltivazioni. E’ emerso che le procedure di bonifica sono in fase avanzata per numerosi siti, mentre per altri si è in attesa della conclusione degli iter burocratici. L’Area Vasta di Lo Uttaro interessa quasi 200 ettari nei quali si trovano discariche non più attive (6), cave dismesse (6) e attività industriali dismesse. La Commissione ha visitato in particolare la discarica consortile di Lo Uttaro dove la Dirigente dell’Area Territoriale di Caserta, ingegnere Merola, ha relazionato dettagliatamente sullo stato di avanzamento del progetto di messa in sicurezza permanente del sito. Relativamente invece ai terreni agricoli, quasi 70 campioni di produzioni agricole vegetali indagate non hanno alcuna presenza di inquinanti, né per i parametri normati né per quelli non normati. Ma molti terreni sono stati però interdetti, totalmente o parzialmente, alle coltivazioni a causa della presenza, nello strato di terreno esplorato dalle radici, di inquinanti organici persistenti.
Infine, relativamente all’ultimo punto riguardante il Campo Rom di Scampia dove vivono circa 300 persone, è stata descritta la situazione di degrado sociale ed ambientale dovuto alla cospicua presenza di rifiuti abbandonati, spesso interessati da roghi. I frequenti interventi dei tecnici dell’Area Territoriale di Napoli, in supporto alle forze dell’ordine, hanno consentito di accertare che si tratta di una situazione diventata ormai cronica e che i rifiuti presenti sono prevalentemente di origine urbana, anche se non mancano quelli speciali. Numerose campagne di monitoraggio della qualità dell’aria sono state condotte negli anni da ARPAC con mezzi mobili per misurare le concentrazioni di biossido di azoto, monossido di carbonio, ozono, PM10 e PM 2,5, Benzene ecc. In alcuni casi si è proceduto anche ad analizzare Metalli, Diossine e IPA. In ogni caso, pur non rilevando situazioni critiche della qualità dell’aria, la presenza di rifiuti abbandonati a rischio roghi rappresenta sempre una costante minaccia per la qualità della vita e dell’ambiente per i residenti.
Alla fine dell’audizione, il Presidente della Commissione nel ringraziare l’avv. Sorvino ed il dott. Marro per i contributi tecnici e scientifici forniti, sia durante l’audizione che con i documenti trasmessi formalmente, si è riservato di richiedere ulteriori documenti di approfondimento confidando ancora sulla collaborazione di ARPAC.