Anche quest’anno il Cinema promosso dal Liceo Umberto I di Napoli diventa strumento di innovazione didattica oltre che di educazione ai temi dell’uguaglianza, della differenza culturale e della parità. Se è vero che al centro dell’attenzione di ogni azione educativa c’è la persona nella sua interezza allora il Cinema non può che essere d’aiuto nella contaminazione dei saperi multidisciplinari e per aprire gli occhi dei nostri giovani su ciò che accade nel mondo e intorno a noi ogni giorno.
La Rassegna Cinema del Reale, si è aperta il 22 marzo al Cinema Filangieri con il film “L Intrusa” di Leonardo di Costanzo, una firma napoletana internazionale che ha guidato il dibattito con gli studenti introducendoli al tema delle “marginalità” della nostra città e delle “discriminazioni” ancora così fortemente presenti nel tessuto urbano napoletano.
I due film “L’Intrusa” e “Hanaa” di Giuseppe Carrieri, raccontano anche storie di donne, ma dietro loro c’è la verità nascosta di una società e di un mondo che resta ancora molto “stereotipato” nonostante la grande cassa di risonanza “del concetto di sviluppo e società globale”.
Lunedi 20 aprile, per il secondo appuntamento della rassegna organizzata dalla Commissione Cinema e Pari Opportunità del Liceo Umberto I di Napoli. guidata dalla prof.ssa Sabrina Innocenti e dalla prof.ssa Nunzia Calenda, insieme alle associazioni École Cinéma e Associazione Ex Alunni Liceo Umberto di Napoli, gli studenti hanno assistito alla proiezione in anteprima a Napoli dell’’inedito documentario “Hanaa” di Giuseppe Carrieri, proiettato in anteprima internazionale lo scorso 17 Marzo al CPHH DOX di Copenaghen dove ha ricevuto il premio CHANGE ed è stato premiato anche al Cape Town International Film Festival 2017 nella categoria Best Documentary. Il Film sarà al Festival Internazionale di Mosca dal 19 al 26 aprile accanto a firme prestigiose come Ferzan Ozpetek con Napoli velata e Riccardo va all’inferno di Roberta Torre.
Giuseppe Carrieri, nasce a Napoli nel 1985, attualmente conduce il Laboratorio di Regia avanzata alla IULM Milano e Regia del Documentario al Centro Sperimentale di cinematografia di Milano. E’ responsabile della casa di produzione Natia Docufilm. La sua opera “In Utero Srebrenica” (2013) è stata premiata al Festival dei Diritti Umani di Ginevra oltre ad essersi aggiudicata il premio Al Jazeera Public Liberties and Human Rights Awards; ha, inoltre, vinto il BELLARIA FILM FESTIVAL e il “Prix International du Documentaire et du Reportage Méditerranéen” ed è stata candidata al David di Donatello.
La rassegna promossa dal Liceo Umberto di Napoli ha lo scopo di promuovere l’educazione al Cinema del Reale, come strumento educativo, soprattutto in un momento di crisi sociale e globale dove più che mai risulta necessario aprire gli occhi degli studenti su ciò che accade intorno a noi e motivare la loro capacità critica di contestualizzazione e di analisi sugli effetti e sulle dinamiche che in questo mondo globale influenzano inevitabilmente ogni realtà locale. A Giuseppe Carrieri, giovane regista napoletano, il merito di promuovere un cinema del Reale capace di gettare un occhio sul mondo con la verità profonda di chi sa guardare oltre che con gli occhi, anche dal profondo del cuore.
Il Dirigente scolastico dott. Carlo Antonelli ha inaugurato la rassegna e partecipato alla apertura delle giornate seguite dal dibattito degli studenti con i registi presenti in sala. Notevole interesse da parte dei ragazzi che attraverso il genere del “documentario” possono scoprire storie di cui poco si racconta. E’ accaduto ad esempio ad Elisa D’Apice, giovanissima studentessa che col suo solito spirito di curiosità è andata a sbirciare nelle opere dei registi fino a ringraziare Carrieri per aver raccontato il “Genocidio di Srebrenica” col suo precedente capolavoro, storia che lei afferma: “non avrei forse mai scoperto”. A lei e ai ragazzi che hanno dato vita al dibattito è dedicata la Rassegna di Cinema del Liceo Umberto, con la speranza che essi, come ripete Elisa appunto, possano non dimenticare mai che dietro le nostre “banali preoccupazioni” ce ne sono altre, quelle degli uomini o delle donne o addirittura delle bambine raccontate in “Hanaa” che in tante parti del mondo si vedono ancora purtroppo negati i principali diritti come appunto “la libertà”.
Hanaa
Sinossi
In India una bambina è stata promessa in sposa perché il suo oroscopo recita che è l’unico modo che ha per poter sopravvivere. In Nigeria una bambina è stata presa in ostaggio da Boko Haram e, di notte, prova a scappare dai suoi sequestratori. In Perù una bambina è diventata madre. In Siria, a causa della guerra, una bambina è stata venduta al più ricco offerente. I loro quattro destini si incroceranno inevitabilmente, a partire dal nome che le unisce tutte: Hanaa.
Scheda tecnica
Titolo originale: HANAA
Regia e sceneggiatura: Giuseppe Carrieri
Fotografia: Nicola Baraglia, Giorgia Benazzo, Marco Caddeo, Giancarlo Migliore, Matteo Urbinati
Montaggio: Carlotta Marrucci
Produzione: Natia Docufilm, RAI Cinema
Paese: Italia
Anno: 2017
Durata: 86’
Note di regia
Il film ha un orologio interno misterioso che è quello dello stesso tempo delle vite di quattro ragazzine che hanno la stessa età, lo stesso destino e lo stesso nome, per quanto siano tra loro immensamente distanti. Il racconto si snoda così come un lungo percorso di ravvicinamenti simbolici dove è il mondo, con la sua illusione di grandezza, che si fa set unico, sporco e reale di una trama unica che è quella della disperata ricerca della felicità e della salvezza.
Grazie di cuore a Leonardo di Costanzo, e a Giuseppe Carrieri, al Dirigente scolastico e alle mie colleghe e colleghi per aver sostenuto questa bella iniziativa.
di Sabrina Innocenti