Si è da poco conclusa la consultazione pubblica sulla bozza di nuova Strategia Forestale Nazionale (SFN). Il GUFI, Gruppo Unitario per le Foreste Italiane, e numerose Associazioni ambientaliste non sono per niente contente. Anzi, “esprimono una forte delusione per i contenuti e gli obiettivi del documento”, bocciandone la strategia nel suo complesso.
In buona sostanza, ne censurano l’indirizzo di sfruttamento delle risorse (biomassa per il settore energetico). La SFN, infatti, vedrebbe nell’espandersi della superficie dei boschi un problema. Il tipo di gestione disegnata comporterebbe la riduzione della biodiversità e un maggiore rischio idrogeologico. L’approccio ecologico sarebbe solo di facciata, senza fissare presupposti e priorità. Mancherebbero i dati indispensabili per una sensata programmazione forestale.
Il GUFI auspica quindi che la consultazione pubblica venga riproposta e che si tenga conto di anni di politiche sbagliate. Legate alla competenza formale delle Regioni ed al conseguente caos normativo che si traduce in una mancanza di visione a lungo termine.
Noi non abbiamo la competenza tecnica per valutare la SFN proposta, ma che la dimensione regionale non sia quella più idonea alla gestione di una problematica così generale e complessa sembra difficilmente contestabile. Così come è sotto gli occhi di tutti l’incremento continuo di incendi, frane e alluvioni che evidenziano la mancanza di una vera politica di salvaguardia del territorio.
Il problema è tanto reale quanto grave ed ha già causato conseguenze disastrose. Ogni contributo critico e propositivo va approfondito e rilanciato.