Un film di Craig Gillespie. Con Margot Robbie, Sebastian Stan, Allison Janney, Paul Walter Hauser, Julianne Nicholson
Tonya è la vera e folle storia della nota e controversa pattinatrice americana Tonya Maxene Harding.
Nata e vissuta a Portland in un contesto grezzo e di provincia, educata e costretta a pattinare sin dalla prima infanzia da una madre cinica e dispotica, Tonya diventa, con enormi sacrifici ed indomabile ambizione, una pattinatrice di chiara fama riuscendo a conquistare il podio nei campionati nazionali statunitensi ed a qualificarsi ai XVI Giochi Olimpici Invernali.
La Harding è ricordata per essere la seconda donna in grado di eseguire un triplo axel, complesso salto avvitato all’indietro, in una competizione ufficiale, ma la sua notorietà mediatica è purtroppo legata al suo coinvolgimento nel caso Kerrigan.
Il 6 gennaio del 1994, infatti, la pattinatrice Nancy Kerrigan fu aggredita dopo una sessione di allenamento e costretta a ritirarsi momentaneamente, cedendo il titolo nazionale alla Harding.
Dalle indagini risultò che Jeff Gillooly, allora marito di Tonya, aveva pagato un aggressore affinché colpisse violentemente la Kerrigan al ginocchio. Egli disse di averlo fatto d’accordo con l’ex moglie per mettere fuori gioco la rivale in vista dei Giochi olimpici invernali.
Se Tonya sia o meno coinvolta in questa aggressione ai danni della sua rivale, lo scopriremo solo in seguito.
Certo è che il regista australiano Gillespie riesce ad uscire dai soliti schemi della biografia, costruendo in modo impeccabile e mai noioso una “dramedy” originale e fresca senza mai perdere di vista l’obiettivo principale: raccontare la storia di Tonya Harding, arrogante ragazza di provincia, vittima di soprusi ed abusi e, nello stesso tempo, una donna continuamente in rinascita divenuta vittima sacrificale del circo mediatico americano negli anni ’90.
Attraverso il punto di vista della protagonista e quello delle persone a lei vicine, ovvero la madre, il marito Jeff e i loro amici in comune, il regista riesce a creare una forte empatia con questo personaggio dalle mille sfaccettature.
Le opinioni contraddittorie dei vari personaggi fanno emergere un’immagine tutt’altro che omogenea della pattinatrice e la sua incredibile storia, ai limiti dell’assurdo, viene resa avvincente mediante l’utilizzo di tecniche narrative diverse, che spezzano la linearità della trama mantenendo una verve frizzante. Anche grazie alla sgargiante soundtrack pop anni ’80-’90 un po’ nostalgica e retrò.
Le magistrali interpretazioni di Margot Robbie, nei difficili panni di Tonya, ma soprattutto dell’affascinante Allison Janney, la madre di Tonya, vincitrice dell’Oscar come miglior attrice non protagonista, rendono il film ancor più degno di nota.
di Carla Lauro