La due giorni newyorkese del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è conclusa con un bilancio a dire poco di grande successo. Arrivato a New York, all’aeroporto Kennedy, nella serata di domenica 5 maggio accolto dalle personalità diplomatiche italiane negli Stati Uniti: dall’Ambasciatrice Maria Angela Zappia al rappresentante permanente presso la Missione Italiana all’ONU Ambasciatore Massari, dal Console Generale d’Italia presso gli Stati di New York, New Jersey e Connecticut Fabrizio di Michele all’attache militare italiano presso le Nazioni Unite, Generale Fabrizio Parrulli.
Le giornate di lunedì e martedì del Presidente Mattarella sono state dedicate alle Nazioni Unite, senza tralasciare le visite al Metropolitan Museum ed un incontro con il mondo imprenditoriale italiano a New York con il Gruppo Esponenti Italiani (GEI). Lunedì 6 maggio lo ha visto relatore sul programma Sostenibilità (SDG 16) sullo sviluppo sostenibile, incontro organizzato dalla Missione Italiana all’ONU. Un tema complesso e costoso per le economie nazionali, ma necessario per ridurre le emissioni di CO2 e dare impulso all’economia del futuro. Mentre la giornata di martedì 7 maggio è stata incentrata sull’intervento, presso l’aula dell’Assemblea generale dell’ONU, sul ruolo passato, presente e futuro dell’ONU.
L’intervento del Presidente è stato una vera e proprio lezione di politica estera. La visione della politica estera italiana, sin dall’adesione dell’Italia all’ONU, avvenuta nel 1955. L’evento è stato introdotto dal Presidente dell’Assemblea Generale dell’ONU, Dennis Francis, e presentato dal Segretario Generale dell’ONU, Antonio Guterres. Il discorso di Mattarella è durato circa trenta minuti. Durante i quali il Presidente ha evidenziato le crisi globali in corso, ha ricordato l’impegno italiano per il mantenimento della Pace in luoghi di conflitto attraverso le Missioni UNIFIL. Ribadita la necessità di creare due Stati Indipendenti tra Israele e Palestina, garantendo l’accettazione dell’esistenza di Israele da parte degli Stati Arabi vicini.
Ma soprattutto il Presidente Mattarella ha ribadito la necessità di ridefinire gli equilibri mondiali attraverso una revisione di quelli sanzionati dalla fine della Seconda guerra mondiale. Un Consiglio di Sicurezza allargato alle nuove incombenze sociali e geopolitiche che il terzo millennio richiede. Poi le politiche per garantire maggiore stabilità sociale e soprattutto la riduzione della spesa in armi da guerra. Attentissima la platea, che contava i maggiori players mondiali. Dall’osservatore permanente dello Stato Palestinese ai diplomatici della Federazione russa, a quelli dell’Unione Africana e dei maggiori stati asiatici.
Insomma, se l’Italia è una media potenza locale in ambito geopolitico, nel consesso ONU è un player di primo livello con una visione nuova della geopolitica mondiale abbracciata da tanti Stati Membri.