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La Direzione Tecnica di Arpac. 1 – Il Direttore

by Flavio Cioffi
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Cominciamo oggi un nuovo viaggio all’interno dell’Arpac, l’Agenzia regionale per l’ambiente della Campania. Dopo avervi raccontato in tante puntate il Dipartimento di Napoli, cercando soprattutto di dare voce a chi vi lavora, faremo la stessa cosa con la Direzione Tecnica. Partiamo quindi facendo una chiacchierata introduttiva con il Direttore Tecnico, Claudio Marro.

Che cos’è la Direzione Tecnica dell’Arpac?

E’ una struttura che fa parte delle tre direzioni centrali dell’Agenzia, insieme alla direzione generale e a quella amministrativa. Supporta il Direttore Generale nelle sue funzioni e cura con il Direttore Amministrativo i rapporti e il raccordo con i Dipartimenti provinciali per i relativi aspetti di competenza. E’ formata da tre strutture complesse: sostenibilità ambientale e controlli; siti contaminati e bonifiche; monitoraggio e Cemec. Ognuna di queste strutture complesse coordina una serie di strutture semplici. La Direzione Tecnica impartisce direttive e indirizzi al fine di assicurare omogeneità nelle procedure tecniche e nelle metodologie di indagine. Verifica i risultati anche ai fini del coordinamento delle attività tecniche su quasi tutte le tematiche agenziali. Dai rifiuti al monitoraggio della qualità dell’aria e delle acque, VIA, VAS, rifiuti, controlli generali e mare, siti contaminati.

E’ giusto dire: dall’Ispra alla Direzione Tecnica e da questa ai Dipartimenti e quindi al territorio?

E’ giusto. Si assicura la partecipazione ai tavoli tecnici sovraregionali dell’Ispra, alle cosiddette reti dei referenti e reti tematiche, dove si elaborano documenti e linee guida nazionali. Poi trasferiamo in ambito agenziale le indicazioni che vengono dall’Ispra. Ovviamente a ciò collaborano anche numerose strutture periferiche.

Quindi siete voi ad interloquire con l’esterno sulle tematiche tecniche?

Non solamente. Per alcune tematiche di carattere più ampio, si. Ad esempio, sul monitoraggio della qualità dell’aria, delle acque interne sia superficiali che sotterranee, sul monitoraggio marino-costiero. Così come per la programmazione di alcuni tipi di controlli. Come quelli per l’Autorizzazione Integrata Ambientale, dove elaboriamo il piano annuale dei controlli sulla base delle risultanze dei controlli fatti negli anni precedenti dalle strutture periferiche, della vulnerabilità del territorio e delle caratteristiche degli impianti. Per altre tematiche, invece, sono direttamente i Dipartimenti che interagiscono con gli Enti locali e con la Regione.

Come interagisce la Direzione Tecnica con la Direzione Generale?

Il Direttore Tecnico ha il compito di esprimere pareri di regolarità tecnica sugli atti che vengono proposti dal Direttore Generale. Inoltre, lo supporta sia nella programmazione delle attività sia nel dettare gli indirizzi strategici dell’Agenzia. E collabora anche fornendo indicazioni per la redazione del piano della performance, del piano della trasparenza, del piano anticorruzione e così via.

Ma lavora anche direttamente sul territorio.

La nostra Direzione Tecnica ha un numero di addetti abbastanza elevato, perché svolge in proprio attività che in altre Agenzie sono demandate ad altre strutture periferiche. Siamo circa 110 unità di personale, il 95% dei quali tecnici e oltre l’85% di laureati. La struttura complessa che si occupa di siti contaminati e bonifiche (SICB) ha tre laboratori: uno per le analisi dei rifiuti, uno per l’analisi dei suoli e delle acque sotterranee e uno per la ricerca della diossina nelle diverse matrici (filtri aria, rifiuti, deposimetri, terreni, ecc.). Ha poi una struttura tecnica che si occupa di piani di caratterizzazione e di analisi di rischio, elaborazione PRB, gestione database e sistemi informativi territoriali, ecc. Anche il monitoraggio della qualità dell’aria avviene attraverso una struttura dedicata, che elabora il relativo bollettino che diffonde quotidianamente.

Veniamo ad alcune specifiche problematiche. Cominciamo con la Terra dei Fuochi.

L’attività viene coordinata da noi ma i campionamenti veri e propri vengono svolti dai tecnici delle aree territoriali. Le analisi vengono poi eseguite dalla nostra UOC SICB prima citata, ubicata ad con il coinvolgimento del Centro Regionale Radioattività di Arpac per i controlli sulla radioattività dei suoli e del laboratorio fitofarmaci del Dipartimento di Napoli. Si è voluto centralizzare il coordinamento e l’interlocuzione con i tre Ministeri competenti e con la Regione Campania per evitare un’eccessiva frammentazione. Stiamo procedendo ormai dal 2013 a indagare i terreni agricoli individuati. Ogni anno ne controlliamo circa 100 e produciamo una relazione attraverso la quale vengono interdetti i terreni che presentano criticità.

Ci sono allarmi particolari?

No, non abbiamo mai trovato un superamento né nei valori normati né in quelli non normati nei vegetali. Però alcuni terreni sono stati interdetti alle coltivazioni per la presenza di contaminanti.

Bagnoli.

Trattandosi di un Sito di Interesse Nazionale, l’interfaccia con il Ministero nell’approvazione dei piani di caratterizzazione e dei piani di bonifica è affidato da una nostra struttura tecnica, in stretto raccordo con la competente UO del Dipartimento di Napoli che poi esegue materialmente i campionamenti. Ovviamente, il tutto in sinergia con Ispra.

Napoli Est.

Stessa cosa. Partecipiamo ai vari tavoli tecnici dove si approvano i documenti e dovrebbe partire fra poco la caratterizzazione dell’area Q8.

Parliamo del mare.

La nostra Unità Operativa Mare gestisce una flotta che è a disposizione delle Aree territoriali, per i campionamenti nell’ambito dei controlli per la balneazione, ma che esegue autonomamente, per i campionamenti, il monitoraggio marino-costiero e la Direttiva Marine Strategy e avvalendosi del laboratorio specializzato MARE presso il Dipartimento Provinciale di Napoli. In Campania abbiamo un incremento della qualità delle acque classificate eccellenti. Soprattutto dopo il revamping di alcuni grandi impianti di depurazione comprensoriali, stiamo notando un netto miglioramento. I controlli presso gli impianti evidenziano un notevole decremento delle non conformità che in alcuni casi sono passati da un 40% all’anno ad un quasi azzeramento.

Aria e acque.

Per il monitoraggio della qualità dell’aria disponiamo di 40 centraline fisse e di 5 mezzi mobili, la cui manutenzione costante viene controllata da una nostra Unità Operativa (MOAR). Un’altra UO (MAIN) programma e pianifica i controlli sulle acque sotterranee e superficiali.

E’ la Direzione Tecnica a tenere i rapporti con gli Enti locali?

Solo per alcune tematiche. Per esempio per i controlli sulla qualità dell’aria e in parte anche per la balneazione e laddove, spesso, le Amministrazioni comunali si rivolgono a noi richiedendo monitoraggi supplementari o approfondimenti particolari.

Se potesse, cosa chiederebbe?

Più personale tecnico, magari giovane e motivato.

Si è fatta vecchia l’Arpac?

Si sta facendo vecchia e, prima che lo diventi troppo, meglio ringiovanirla.

E i collaboratori della Direzione Tecnica sono contenti e soddisfatti?

Questo bisognerebbe chiederlo a loro.

Lo faremo.