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inHUB, aggregarsi per competere: il convegno alla Reggia di Caserta

by Francesca Pica
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“Insieme per crescere” è questo il concetto che è stato ampiamente discusso nel convegno del 24 e 25 novembre tenutosi a Caserta, all’interno della Reggia vanvitelliana e organizzato da HUB Engineering, un consorzio stabile che dal 2017 eroga servizi multidisciplinari di ingegneria integrata. Il consorzio Hub nasce da un’intuizione dell’ingegnere Massimo Facchini che ha portato il progetto, nato tra sei soci, a una realtà consorziata di 37 aziende.

La prima delle due giornate casertane è stata dedicata all’incontro delle aziende che oggi costituiscono il consorzio, un momento celebrativo, ma anche l’occasione per fare il punto e pianificare progetti futuri. Ciò che è sembrato chiaro alla fine della giornata è che, in un paese dove aggregarsi non è facile, i consorzi perseguono l’intento di connettere piccole e medie imprese per poter competere su interventi di elevato livello dimensionale. Il modello aziendale italiano del “piccolo è bello” che per tanto tempo abbiamo perseguito, ritenendolo una preziosa peculiarità, è da abbandonare per aderire ai parametri internazionali. Il mondo dell’impresa va verso un gigantismo che rischia quasi di distruggere le piccole realtà. L’aggregazione oggi è addirittura necessaria per poter stare sul mercato, sia sotto il profilo finanziario, sia per avere all’interno delle organizzazioni dei meccanismi di controllo che la singola impresa o il singolo imprenditore non è in grado di garantire.

La seconda giornata, aperta con i saluti del sindaco di Caserta, Carlo Marino, è continuata con il confronto con la pubblica amministrazione e con gli esponenti della maggioranza sull’impatto che il PNRR, la manovra di bilancio, la nuova disciplina del codice degli appalti avranno sul ruolo dei consorzi stabili.

 

 

Massimo Facchini, presidente di HUB, ha sottolineato gli effetti derivanti dalla contemporanea attuazione del PNRR e del nuovo codice degli appalti che “portano a inevitabili criticità su cui confrontarsi: la riduzione drastica dei requisiti utili per la qualificazione ai soli ultimi tre anni; il ricorso all’appalto integrato, che rimette seriamente in discussione la centralità del progetto; la sottostimata valutazione dei compensi professionali a base di gara per la mancanza di un adeguamento delle tariffe professionali ai mutati livelli di progettazione; la piena attuazione delle progettazioni in bim richieste, a fronte di remunerazioni non adeguate e talvolta arbitrarie”.

Al convegno hanno portato il loro contributo Lucia Albano, sottosegretaria al Ministero dell’Economia e delle Finanze che ha assicurato la volontà del governo a supportare la collaborazione tra pubblico e privato come chiave di volta per rivitalizzare lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese.

Marco Osnato, presidente della VI Commissione Finanze della Camera dei deputati, ha spiegato il passaggio del PNRR alla sua fase esecutiva e il ruolo della Pubblica Amministrazione che spesso si “blocca” sul momento della firma. Per Fabrizio Penna, capo Dipartimento PNRR del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, il PNRR è una sfida di performance che pone sullo stesso piano attività professionale e attività amministrativa con la quale ci impegniamo a cambiare il Paese. Giorgio Lupoi, presidente OICE, da buon ingegnere ha sottolineato come la progettazione sia la parte più importante di ogni impresa, ma una realtà così ovvia sembra difficile da comunicare e ha aggiunto che il PNRR ha cambiato un paradigma consolidato, inserendo nel sistema dei lavori pubblici la variante del tempo.

Giuseppe Costantino, presidente UCSI, chiede un quadro normativo chiaro, senza il timore che venga messo in discussione quanto già acquisito finora, come il cumulo delle qualifiche o la possibilità di scegliere liberamente la propria azienda consorziata per l’esecuzione dell’opera.

Il mondo accademico è stato rappresentato da Gianfranco De Matteis, ordinario di Tecnica delle Costruzioni all’Università degli Studi della Campania che riflette su come gestire l’impatto del PNRR ma anche come sfruttare le opportunità attraverso la gestione delle costruzioni esistenti, scuole, ponti e monumenti.

Il bilancio della manifestazione casertana è altamente positivo, le riflessioni sono stati eccellenti spunti per rafforzare il presente e guardare con ottimismo al futuro.