Come ci si può curare con i libri? Eppure, l’iniziativa nata a Firenze in via di Ripoli 3, ad opera di Elena Molini, intende fare proprio questo: fornire farmaci all’animo. L’idea di partenza è che i libri curano, sono una panacea per ogni tipo di malessere psicologico ed emotivo. Quante volte una buona lettura ci ha aiutato a distrarci da momenti di difficoltà o solamente a staccarci, almeno per un po’, da una realtà dolente. Ma basta un libro, uno qualsiasi, di qualunque genere e di qualunque autore? Ecco l’idea. Ogni stato d’animo ha la sua terapia apposita, il suo genere specifico, il suo autore abile terapista. Nella Piccola farmacia letteraria ogni libro ha il suo bugiardino. Ha al suo interno un foglietto illustrativo per indirizzare il lettore verso un romanzo, un saggio o una raccolta di poesie. A seconda delle sue necessità.
Insieme ad un gruppo affiatato di donne, una psicologa e due psicoterapeute con cui scrive i testi, la Morini offre indicazioni, posologia ed evidenzia effetti collaterali di ogni libro della libreria per ben 95 stati d’animo. Senza rivelare la trama, ma fornendo alcune informazioni base sullo scopo comunicativo del testo. Il bugiardino si presenta colorato e plastificato. Sul recto è indicato cosa puoi curare: fallimento, stress, abbandono, ecc. Sul verso: a chi il libro è indicato, gli effetti collaterali, in genere positivi, la posologia, in quale momento della vita è consigliata la lettura. Il colore del bugiardino rimanda ad una legenda che indica lo scaffale in cui si trova. Le categorie sono 60, con varie specifiche. Per l’ansia, ad esempio, ci sono testi divisi per tipologia. Dall’ansia da prestazione agli attacchi di panico e via dicendo.
“Sui problemi di cuore posso consigliare ad esempio La principessa che credeva nelle favole, di Marcia Grad Powers, aiuta a disamorarsi di una persona che magari è una proiezione della nostra mente. Oppure Alta fedeltà di Nick Hornby per chi non riesce a dimenticare la ex. Le braci di Sandor Marai per chi vuole ricucire un rapporto di amicizia. II cardellino di Donna Tartt per chi ha perso qualcuno che amava tanto”.
Per i sogni che si realizzano (da indicazione di bugiardino) c’è poi un libro scritto dalla stessa Molini, La Piccola Farmacia letteraria, edito da Mondadori, storia di una libraia, appunto.
Cosa bisogna inventarsi perché le librerie non chiudano, soffocate dalla concorrenza di Amazon!
La crisi è sotto gli occhi di tutti. Eppure, c’è il piccolo editore di storia locale che a Ventotene ha aperto L’ultima spiaggia. Una libreria a chilometro zero dove intrattenersi a parlare. Dove, oltre i best-seller, si può trovare un testo amatoriale, una chicca editoriale che parli di quei luoghi. C’è, a Napoli, l’iniziativa nata in collaborazione con la libreria Iocisto. Uno spazio presso il chiosco di fiori a piazza Vanvitelli, dove è possibile prendere in prestito dei libri, leggerli sulla panchina e poi restituirli.
Tutte iniziative lodevoli e meritevoli. Ma la via è trovare una strategia culturale che crei forte empatia tra carta stampata e e-book, più in generale tra le strategie commerciali tradizionali e quelle attuate dai social. Ancora una volta diciamo che deve essere la scuola ad educare ad una pacifica convivenza e ad una costruttiva sinergia. Solo così la curiosità per tante interessanti iniziative si trasformerà in un effettivo salvataggio del libro. Medicina dell’anima.