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Il Sud a Bologna

Il convegno Lab/GeT

by Redazione
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Un anno fa, in occasione della stipula informale di una partnership con Lab Politiche e Culture (labpolitiche.it) Flavio Cioffi, direttore di genteeterritorio.it , con una “lettera aperta da Napoli alla Bolognina”, lanciò l’idea di tenere un incontro nella storica sede del Pd Bolognese. In tale incontro il Sud avrebbe raccontato proprio lì, al Nord, nel cuore della Pianura Padana, del PD e della Schlein, il suo punto di vista sull’autonomia differenziata. Proposta immediatamente raccolta e fatta propria dal prof. Giuseppe Giliberti, UNIBO e direttore di Lab Politiche e Culture.

Da allora ad oggi ne è passata di acqua sull’autonomia differenziata, così quando finalmente, lo scorso giovedì sei febbraio, si è tenuto alla Bolognina l’incontro immaginato un anno fa, la questione era ormai un po’ svaporata. La Corte Suprema ne ha infatti censurato numerosi passaggi, al punto da renderla di fatto non vigente, in attesa che il Parlamento la corregga ai sensi delle sue indicazioni. Tant’è che la stessa Corte ha poi ritenuto inammissibile il referendum per la sua abrogazione, le cui firme erano state prese sotto il testo originario della Calderoli.

Ed allora l’incontro della Bolognina, disincagliato dalla congiuntura, è stato l’occasione per fare il punto sul pensiero meridionalista oggi. E sulla ‘fortuna’ attuale della questione meridionale nella coscienza della gente del Nord.

Dialogo tra Nord e Sud dunque ed enunciazione del Mezzogiorno come questione nazionale. Anzi, europea, come ha sottolineato la prof.ssa Maria Ludovica Agrò, co-Presidente di MENA-OCSE PMI, nel suo intervento.

La sede della Bolognina era collegata in streaming con la Casa del Popolo di Ponticelli a Napoli, con il microfono che si alternava tra le due sedi. Presente in sala alla Bolognina Elisa Dorso, figlia di Guido. Relatori, oltre alla citata prof.ssa Agrò, il prof. Amedeo Lepore, UNINA, e Adriano Giannola, Presidente SVIMEZ. Da Ponticelli la preside Patrizia Ferrione, Nando Morra, storico esponente della sinistra napoletana e autore tra le altre opere di ‘Carlo Levi e la Questione Meridionale’ di recente pubblicazione, e l’on. Marco Sarracino, membro della Segreteria Nazionale del Pd con delega al Mezzogiorno.

Hanno portato i saluti i direttori delle due testate online, Giliberti e Cioffi, la segretaria della Federazione di Bologna del Pd, Federica Mazzoni, Michele Campaniello, assessore ai trasporti del Comune di Bologna e, da Ponticelli, Giovanni Squame, coordinatore di Lab Politiche e Culture Napoli.

Dopo l’introduzione al tema di Amedeo Lepore, che ha illustrato l’evoluzione storica della questione meridionale dalle sue prime formulazioni a oggi, il dibattito si è concentrato sullo stato attuale del Mezzogiorno. I dati recenti raccontano di un cambio di passo del Sud e dell’avvio di una riduzione del divario dal Nord a partire dalla pandemia, grazie alle misure adottate dall’U.E., in particolare il PNRR.

Il PNRR, hanno sottolineato in tanti, sta avendo nel Mezzogiorno un impatto analogo a quello dei primi anni della Cassa del Mezzogiorno. Tra il 2019 e il ’23 il Pil del Mezzogiorno (+5,1%) è stato superiore a quello della media nazionale (+4,5%), trainando la crescita dell’Italia tutta, che a sua volta ha registrato una crescita superiore alla media europea.

Senza con ciò nascondere né la persistenza del divario né la fragilità di questa recente vivacità socio-economica del Sud. Sia perché i dati della crescita sono molto differenziati tra le diverse aree del Mezzogiorno – la Puglia, per dirne una, nel quinquennio considerato è cresciuta del 7,8% e la Campania del 6,12%, a fronte di un -3,76 della Basilicata – sia perché la spinta propulsiva del PNRR sta per esaurirsi, a causa del concomitante avvio delle politiche di riduzione del debito pubblico con conseguente decontribuzione al Sud, come ha sottolineato da par suo il presidente Giannola.

Occorre quindi che il Mezzogiorno faccia sentire forte, oggi più che mai, la sua voce onde evitare di venire ricacciato indietro.

Sotto questo aspetto, a prescindere dalla pronunzia della Suprema Corte, il tentativo di abbandono del Sud al suo destino configurato con la Legge Calderoli sull’Autonomia Differenziata va respinto con fermezza. Viceversa, sostenere l’accenno di crescita in corso nel Sud con politiche adeguate, incentrate sulle politiche di coesione europee, va in direzione dell’interesse dell’intero Paese e della stessa Europa.

Su questo tasto hanno battuto in particolare gli interventi da Ponticelli di Squame, Ferrione (con focus sulla condizione delle donne nel Mezzogiorno), Morra e Sarracino. Senza che ci si sia nascosti in alcun modo la scarsa ‘fortuna’ attuale della questione meridionale nella coscienza dei cittadini del Nord e in quella dello stesso Pd nazionale.

Una ragione di più, ha concluso l’on. Sarracino, per insistere ancora su questo tasto. A Nord, come nel caso dell’incontro della Bolognina, e con metodica perseveranza. Nel contempo per portare avanti con determinazione il rinnovamento della classe dirigente dello stesso Pd nel Mezzogiorno.