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“IL SOGNO REALE. I Borbone di Napoli”

by Piera De Prosperis
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Il Campania Teatro Festival che si svolgerà dal 12 giugno all’11 luglio ha un titolo decisamente affascinante: IL SOGNO REALE. I Borbone di Napoli. “Un focus su un periodo storico senza precedenti, i cui fasti e i cui primati, a Napoli come nel resto del Sud Italia, attraggono, incantano e accendono riflessioni ancor oggi.

Il filo conduttore di tutte le iniziative proposte, che sono tante e varie, è quindi la storia dei Borbone, la loro presenza a Napoli, il sogno vagheggiato di un regno ricco, potente, equilibrato, in una parola illuminato.

Con l’ascesa al trono di Carlo di Borbone nel 1734 Napoli ritorna ad essere capitale di un regno autonomo, vivendo uno dei periodi più importanti della sua storia. Nel giro di pochi anni in città ed in altre parti del regno vengono edificate le principali residenze reali della casata borbonica, siti monumentali che testimoniano l’alto livello culturale raggiunto in quegli anni, grazie alla presenza di artisti ed architetti di chiara fama. Il Palazzo Reale di Napoli rappresenta l’unica importante residenza reale preesistente al periodo borbonico ma nel corso del XVIII secolo subisce anch’essa importanti ampliamenti e riadattamenti. Attenti al presente e a tutto ciò che in Europa avrebbe potuto dare loro fama e prestigio, i Borbone avviano gli scavi sistematici delle due città sommerse dal Vesuvio, Pompei ed Ercolano, avviando quel filone artistico che prenderà il nome di neoclassicismo.

Ecco, nel titolo dato al progetto del Festival, sogno reale, c’è il riferimento ad un momento storico di grande prestigio per il Sud ma forse c’è anche un sottotesto: sarebbe un sogno poter tornare ad essere capitale, non certo politica, ma culturale e morale dell’Italia o meglio dell’Europa? I grandi flussi turistici che ormai vedono Napoli e la Campania tappa obbligata degli operatori cosa si aspettano? Sole, mare, pizza e sfogliatelle? Basta? Siamo nani sulle spalle di giganti come diceva Bernardo di Chartres, ci dobbiamo confrontare con il passato, riconoscerne i meriti. Nello specifico il grande sforzo operato dai Borbone di dotare il regno di un sistema di governo efficace e di un’immagine di grande nazione. Ribadendo, tuttavia, la consapevolezza di essere dotati oggi di una posizione ben più privilegiata e lungimirante. Pur essendo nani vediamo molto più lontano dei giganti che ci sostengono. I Borbone e la loro storia come punto di partenza e di confronto, ma andiamo oltre.

Il progetto di Ruggero Cappuccio mira a questo: non a rimpiangere ma a stimolare la possibilità di crescita umana e culturale di un Sud spesso vittima di stereotipi umilianti.