Il titolo esatto è: “Riqualificazione della città, funzionale al complesso vanvitelliano della Reggia e del sistema cinematico”. In sintesi, il “Sistema Reggia”. Parliamo del piano di riqualificazione urbana, fortemente voluto dal Sindaco di Caserta Carlo Marino, la cui progettazione è stata recentemente avviata. Non più tardi dello scorso 23 gennaio, infatti, si è tenuto un primo tavolo tecnico tra tutti gli Enti convolti, al fine di dare corso alle attività.
Sindaco, ci descrive il Sistema Reggia?
Sistema Reggia nasce dall’esigenza di individuare una strategia di sviluppo del territorio partendo dalla sua storia. La Reggia è patrimonio Unesco dal 1997, ma non fa sinergia con la città. Caserta si è sviluppata intorno alla Pubblica Amministrazione, alle due grandi scuole dell’esercito e dell’aeronautica, ma non c’era l’idea che i beni culturali potessero fare marketing territoriale creando sinergia, non solo con la città, ma anche con il sistema universitario, con il patrimonio dello Stato e degli Enti locali, con la rete ferroviaria. Un sistema che vuole costruire un’occasione per l’intera Regione Campania.
Un progetto ambizioso che attraversa le competenze di molti Enti.
Il Comune di Caserta guida la cabina di regia. Noi abbiamo gli strumenti per costruire un modello comune. Il nostro obiettivo è quello di progettare insieme a tutti gli Enti coinvolti, elaborando studi di fattibilità (sulle loro proprietà) e progetti esecutivi (su quelle comunali) da validare e poi finanziare. Il progetto è sicuramente ambizioso. Nel 1752 Carlo III costruì una reggia che doveva concorrere con quella di Versailles. Noi abbiamo il dovere, lavorando insieme, di continuare quella storia.
5 studi e 3 progetti, relativi alla viabilità, a piazza Carlo III, al complesso vanvitelliano ed alle aree demaniali e militari. E’ così?
Va aggiunto il sistema università e la valorizzazione della rete ferroviaria e della stazione di Caserta. Quindi: potenziamento del sistema universitario, rafforzamento dell’accoglienza turistica, centralità di piazza Carlo III e della Reggia rispetto alla città, stazione come elemento di valorizzazione della mobilità del territorio.
Ci risulta che RFI intende adibire l’ex scalo merci a deposito e lavaggio. Non proprio una valorizzazione.
Noi abbiamo già chiarito che non siamo assolutamente d’accordo e che l’ex scalo merci non può diventare un’area di manutenzione. Non ce lo possiamo permettere in prossimità di un sito patrimonio dell’umanità. Penso che in provincia di Caserta ci siano altri posti idonei lungo la rete di RFI. Lo dico con molta franchezza, senza se e senza ma: non è possibile. L’Amministrazione comunale vuole invece lavorare con RFI e Sistemi Urbani per cercare di valorizzare le loro aree nel quadro della programmazione cittadina. Sono sicuro che RFI farà le sue considerazioni tenendo conto degli interessi del territorio. D’altronde, non si può venire a chiedere di valorizzare le aree per fare investimenti e poi metterci un lavaggio.
Sembra che invece ci sia grande sinergia con la Direttrice della Reggia.
Assolutamente, si. E’ nata una sinergia volta non solo a valorizzare le aree antistanti la Reggia, ma anche tutte quelle della buffer zone del piano di gestione dei siti Unesco, Reggia e Belvedere di San Leucio, prevedendo una serie di funzioni speciali a sostegno del masterplan per fare sistema con l’intera città.
Veniamo ai problemi di accessibilità alla città e alla connessione nord-sud.
Esiste un’esigenza fondamentale, quella di creare un asse parallelo all’antica Appia per poter affluire meglio alla Reggia e ottimizzare il sistema della mobilità su gomma. Da lì, continuare l’asse fino al realizzando Policlinico in modo tale da legare, come diceva bene lei, il nord con il sud della città. Ma vogliamo anche una migliore cinematica su ferro. Lo step ulteriore è il collegamento al sistema provinciale dei beni culturali. Non solo la Reggia o il Belvedere di San Leucio o la Caserta medievale, ma anche l’anfiteatro della Capua antica, la Capua moderna e Carditello. Poi, il collegamento con la nuova stazione di Afragola, che migliorerebbe l’accesso all’alta velocità e darebbe ulteriore spinta sia al sistema universitario che alla Reggia stessa.
Chi finanzierà le opere?
Le risorse saranno sia pubbliche che private. La leva sarà pubblica. Le strutture turistico ricettive nell’emiciclo della Reggia, dove oggi c’è l’archivio documentale dell’esercito, e nell’ex canapificio della Regione saranno investimenti privati. Il terminal bus e il sistema di mobilità devono essere pubblici, ma l’investimento sull’area RFI può essere misto. Il Comune farà da cabina di regia nel rispetto della strategia comune condivisa nel masterplan.
Si parla di quasi 200 milioni di euro. La parte pubblica da dove verrà?
C’è il piano Juncker, c’è la nuova programmazione 2021-2027, ci sono i fondi sviluppo e coesione, oggi parte la nuova programmazione sul sistema trasportistico della Regione Campania. Dobbiamo collegarci subito alla nuova programmazione come uno dei grandi progetti della Regione Campania, sul modello del Litorale Domitio, dell’aeroporto di Pontecagnano, della metropolitana di Napoli, e non del Comune di Caserta.
L’interlocutore sarà il nuovo Governatore. Che facciamo, lo ricandidiamo De Luca?
Adesso non parla più il Sindaco di Caserta ma il politico del PD. Io ritengo che De Luca abbia contribuito alla crescita dei territori e che i Governatori delle Regioni, di qualunque parte politica siano, debbano avere esperienza come amministratori. De Luca ha dimostrato di essere un ottimo sindaco e un ottimo Governatore, sarebbe un peccato non proseguire il percorso. E’ chiaro che adesso bisogna far percepire con forza ai cittadini il lavoro svolto in questi anni.
E il Sindaco Carlo Marino l’anno prossimo lo ricandidiamo?
Il Sindaco Carlo Marino, intanto, continuerà a fare il suo lavoro fino a maggio 2021. Dopodiché, se le opere programmate verranno realizzate e questo entrerà nella famosa percezione del cittadino, allora sarò candidato. Se mi accorgerò che non ci sono le condizioni, perché non sono stato bravo a farlo percepire o perché non sono riuscito a far partire i lavori, farò un passo indietro.