Quali sono le nuove regole fissate con il Dpcm del 13 ottobre? Andiamo a vedere nel dettaglio quelle che ci possono interessare più da vicino.
Le mascherine. “E’ fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie” e vi è “l’obbligo di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto”. Con alcune eccezioni. Cioè se sei continuativamente solo, se stai facendo attività sportiva, se hai meno di 6 anni, se hai particolari patologie. In casa ovviamente non è obbligatorio, ma “fortemente raccomandato” se ci sono ospiti. Le mascherine utilizzabili sono quelle “di comunità” (ovvero quelle non certificate che riducono soltanto la trasmissione), le monouso e le lavabili.
La distanza interpersonale. Almeno un metro. Obbligatoria.
I parchi pubblici. Accesso consentito nel rispetto del divieto di assembramento.
Le attività ludiche. Consentito ai bambini l’accesso a luoghi destinati al gioco, sia all’aperto che al chiuso, purché affidati ad “operatori”.
L’attività sportiva e motoria. Consentite all’aperto nel rispetto della distanza interpersonale: 2 metri per la sportiva e 1 metro per la motoria.
Gli eventi sportivi. E’ consentita la presenza di pubblico con il limite del 15% della capienza dell’impianto e comunque non oltre 1.000 spettatori all’aperto e 200 al chiuso. Sempre con la distanza di un metro, solo posti a sedere, prenotazioni obbligatorie, rilevazione della temperatura e uso della mascherina. Allenamenti solo a porte chiuse.
Le palestre. Palestre, piscine, centri sportivi e simili restano aperti nel rispetto del distanziamento sociale.
Sport di contatto. Non viene specificato quali siano, lo stabilirà uno specifico provvedimento del Ministro dello sport. Saranno comunque vietati quelli amatoriali.
Manifestazioni pubbliche. Consentite solo “in forma statica” (il che immaginiamo significhi niente cortei) nel rispetto del distanziamento sociale e secondo le prescrizioni dei Questori.
Sale giochi. Restano aperte secondo i protocolli regionali.
Teatri e cinema. Gli spettacoli, sia all’aperto che al chiuso, sono consentiti con posti a sedere preassegnati e distanziati. Max 1.000 spettatori all’aperto e 200 al chiuso.
Feste e discoteche. Vietate, sia all’aperto che al chiuso. Consentite le feste conseguenti a cerimonie ma con il limite massimo di 30 persone. In casa è “fortemente raccomandato” di evitarle. Anzi, è fortemente raccomandato anche “di evitare di ricevere persone non conviventi di numero superiore a sei”.
Fiere e congressi. Consentiti nel rispetto della distanza interpersonale di un metro.
Chiese. Consentito l’accesso ai luoghi di culto senza assembramenti e nel rispetto della distanza di un metro.
Musei. Aperti con fruizione contingentata tale da evitare assembramenti e consentire la distanza di un metro. Sospeso il decreto ministeriale che consentiva il libero accesso la prima domenica del mese.
Scuola e università. Si continua così. Sono però sospesi i viaggi di istruzione, le uscite didattiche, i gemellaggi. Consentite le attività di tirocinio. Consentiti anche tutta una serie di corsi di formazione e abilitanti.
Strutture sanitarie. Gli accompagnatori dei pazienti non possono restare nelle sale d’attesa delle accettazioni e dei pronto soccorso. Le visite alle RSA e simili sono regolate dalle direzioni sanitarie.
Negozi. Distanza di un metro. Ingressi dilazionati. Divieto di restare nel locale oltre il tempo necessario all’acquisto.
Ristorazione. Ossia bar, pub, ristoranti, pasticcerie, ecc. Attività consentita sino alle 24:00 con consumo al tavolo e alle 21:00 se non è al tavolo. Sempre consentita la consegna a domicilio e l’asporto. In quest’ultimo caso, però, dopo le 21:00 non si può consumare sul posto o nelle adiacenze. Le mense restano aperte nel rispetto del distanziamento. Idem per i bar di ospedali, porti e aeroporti.
Questo, in estrema sintesi, il disposto dell’articolo 1. Seguono altri 11 articoli e 22 allegati che richiamano norme già esistenti, ribadiscono protocolli, dettano prescrizioni settoriali ecc.
L’esecuzione delle misure è affidata ai Prefetti, che possono avvalersi di Polizia, Vigili del fuoco, Carabinieri e addirittura dell’Esercito. Le nuove norme valgono fino al 13 novembre 2020.