Si è rifatto vivo quel tal Al-Qahtani, dal profilo indistinto, ma attivo giocatore saudita. E’ lo stesso che già aveva sproloquiato sull’esito del rifiuto di trasferirsi dal Napoli al club saudita dell’Al-Ahli da parte di Piotr Zielinski, uomo e professionista di grandi qualità umane, oltre che straordinario giocatore di calcio, scrivendo un messaggio, peraltro oltremodo scorretto verso il suo stesso collega polacco, in cui afferma “Tenetevi Zielinski, il miglior talento l’abbiamo noi”.
In pratica Al-Qahtani ha esercitato il proprio personale diritto di sfottò al calcio italiano e a quello napoletano in particolare, colpevoli di aver perso il giovane giocatore spagnolo Gabri Veiga, proprio sul filo di lana della conclusione dell’affare, conteso durante l’arco di un paio di mesi di trattativa, fatta di strappi e fughe in avanti, tra la sponda italiana di Napoli e quella saudita di Dubai.
Stavolta però l’obiettivo mirato di Al-Qahtani, non era Zielinski, oppure Osimhen, ma piuttosto è stato direttamente il presidente del Napoli Aurelio De Laurentis e la squadra del Calcio Napoli. A lui come Presidente, infatti, Al-Qahtani ha rivolto la minaccia finale. “…E ora togliti di mezzo, perché veniamo da te e ci prendiamo anche Lobotka alla prossima riapertura del Mercato!” Insomma Aurelio De Laurentis, quale Presidente del Napoli – colpevole di essersi opposto ai trasferimenti che avrebbero davvero gravemente depauperato la squadra, come è stato nel caso di Osimhen – è divenuto destinatario e vittima di uno sfottò intercontinentale, che poi è divenuto un avvertimento e una minaccia via social, forse anche conditi di ironia e sarcasmo (meritati secondo alcuni suoi irriducibili nemici), ma soprattutto intrisi di iattanza e prepotenza.
Ovviamente, il fatto che ormai il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis sia nel mirino degli Arabi non solo non ha provocato una forte indignazione nella massa dei tifosi del Napoli, ma ha anche generato malcelato piacere nelle frange del tifo che non perdona a De Laurentiis di essere come è, nonostante abbia portato il Napoli allo scudetto, dopo un’attesa puntualmente delusa per trentadue lunghi anni, impastati di amarezza, risentimenti e rimpianti.
E un ultimo avvertimento al Presidente del Napoli si è sostanziato in poche, pesanti parole: “Ti puniremo ancora”. Il riferimento chiaro era al gran rifiuto di Zielinski, che in principio era rimasto irretito nella trattativa attivata dal Club saudita dell’Al-Ahli, ma poi – forse anche con il sostegno della famiglia – ha saputo trovare il coraggio di rinunciare a un arricchimento a molti zeri. Troppi zeri, forse, per un Uomo con la “U” maiuscola, che ha saputo discernere tra i valori e i disvalori della società contemporanea, optando per i valori della famiglia, per esempio. E quindi ha trovato forza e coraggio per dire NO all’offerta ricchissima che gli era stata indirizzata, accontentandosi dell’offerta ben più modesta che gli ha fatto il Presidente De Laurentiis. Ma, evidentemente, Al-Qahtani, oppure il club saudita dell’Al-Ahli, conta di poter riaffrontare il Calcio Napoli alla prossima apertura di mercato, destabilizzando con il proprio denaro la platea dei giocatori napoletani, a partire dai suoi leaders di campo e di spogliatoio, come Lobokta. C’è poco da fare ma questa è la lettura giusta di quel che è stato preannunciato.
A nostro avviso però ci sarebbero già fin d’ora gli estremi per un intervento diretto da parte delle strutture internazionali rappresentative del Calcio Professionistico. Ma dubitiamo fortemente che esse abbiamo forza e voglia di schierarsi contro i Club che hanno potere e soldi e sufficienza da dettare nuove regole, poggiate sui princìpi che si vanno affermando nel calcio, secondo cui “Ci compriamo quel che vogliamo, al prezzo che vogliamo e quando vogliamo. E guai a chi si oppone”. Ma non ce la sentiamo di affermare che qualcuno faccia qualcosa, davvero. Ci limitiamo a sperare, insieme ai nostri lettori.