Si è tenuto ieri a Roma l’Annual Meeting di ASSARMATORI, l’Associazione che raggruppa i principali armatori italiani e internazionali con prevalenti interessi in Italia, di fronte a un auditorio di circa 600 persone tra addetti ai lavori, operatori, economisti e politici. Il ruolo dell’Europa negli equilibri economici mondiali e la prospettiva di una diarchia Stati Uniti – Cina, sono stati i temi affrontati per i loro inevitabili riflessi sui traffici marittimi.
Il Presidente Stefano Messina, nell’illustrare le linee strategiche della sua Associazione, ha presentato un vero e proprio atto d’accusa nei confronti dell’Unione Europea la cui fallimentare politica marittima avrebbe portato a distorsioni di trattamento a favore dei Paesi del Nord Europa. Basti pensare ai finanziamenti predominanti alle compagnie che collegano i porti del Mare del Nord e del Baltico, giustificati con la motivazione del collegamento, pur con distanze minime, di porti di diversi paesi comunitari. Ma né ai nostri collegamenti marittimi nazionali né a quelli con Paesi mediterranei extra UE, viene riconosciuto analogo trattamento.
La nuova Commissione UE non potrà sottrarsi a un radicale cambio di rotta e Assarmatori, i cui associati controllano più di 450 navi e rappresenta la più importante concentrazione mondiale di navi traghetto per passeggeri e merci, auspica che il ruolo di Commissario europeo ai Trasporti sia ricoperto da un Italiano.
La Via della Seta lanciata dalla Cina, con un investimento globale di 8.000 miliardi di dollari, rappresenta un’opportunità unica per spostare verso sud l’asse degli scambi in Europa rilanciando i porti italiani e – secondo Stefano Messina – l’Italia ha il dovere di imporre una “VIA ITALIANA” a questo progetto. Ciò significa che i porti vanno dragati, connessi a una rete ferroviaria moderna che trasporti contenitori di ultima generazione, e gli investimenti in infrastrutture vanno sbloccati subito.
Assarmatori intende quindi promuovere “un tavolo permanente politica-industria-shipping” dal quale escano, in tempi strettissimi, indicazioni di priorità sulle infrastrutture funzionali, sui tempi della loro realizzazione, sulle politiche commerciali e fiscali da adottare in Italia.
L’ex Presidente del Consiglio, Enrico Letta, dal canto suo ha sottolineato la necessità che il Governo italiano punti con decisione, non tanto al ruolo di Commissario alla concorrenza, ma a quello di Commissario ai trasporti che risulterà strategico per il futuro dell’Unione e per la difesa degli interessi italiani.
Giuseppe Bono, CEO di Fincantieri, che ha annunciato un importante lavoro con Enel per l’elettrificazione low-cost delle banchine dei porti italiani, ha invitato a temere le vere minacce egemoniche, che sono rappresentate più dall’India che dalla Cina.
Per Achille Onorato esiste la necessità di sbloccare le opere strategiche del trasporto e di sostenere, attraverso piani specifici anche di finanziamento comunitario, il rinnovamento delle flotte di navi traghetto impegnate sulle autostrade del mare, ribadendo il paradosso di approvvigionamenti all’industria italiana che continuano a dipendere dal sistema dei porti del Nord Europa.