Ph: (c) European Union, 2023 – Source: EP – Laia Ros
Cerchiamo di spiegare il leak tedesco. Un affaire che ha sapore di Euro NATO. Giorni fa da un blog russo vengono diffusi 38 minuti di conversazione tra Pistorius, ministro della difesa tedesco, e i generali della Bundeswher. Tema: mandare o no in Ucraina i missili Taurus. Pistorius ribadisce ai generali che no. Non si mandano. Fedele alla linea Scholtz, che non vuole per Kiev né missili per colpire Mosca, né militari tedeschi in loco. I generali eccepiscono: ma perché? Li abbiamo già dati alla Corea del Sud. Gli ucraini possono usarli da soli. E poi già ci sono militari NATO in Ucraina. Tutto finisce però via Russia sui media del mondo, e gli atlantisti fuori e dentro il governo tedesco gridano allo scandalo. “Scholtz spiato, debole e inaffidabile”. Manca poco che dicano che è putiniano.
Alle spalle di tutto questo c’è la lite di lunedì scorso di Scholtz con Macron: “niente truppe a Kiev e niente riarmo”. Dice Scholtz a Macron. E con l’allusione del cancelliere alla presenza capillare europea e Usa sul terreno di guerra. Bene. Russia diffonde. Ma chi spia? Chi intercetta? Chi avrebbe mai potuto in una riunione così delicata? I Russi? Che però non sembrano avere interesse a danneggiare Scholtz. Gli ucraini? Bravi si sa in missioni speciali, ma pare improbabile abbiano i mezzi e la capacità, in questo momento così difficile per loro. Dunque? Escluso che Pistorius si sia intercettato da solo, potrebbero essere stati i generali tedeschi Euro NATO? Che hanno così svelato che loro i Taurus li vogliono mandare eccome. Che la guerra non la temono e che tanto essa è già in atto e condivisa con gli alleati. Che l’ostinazione Spd è assurda e fa il gioco del nemico. Infine, confezionato il pacco, avrebbero mandato tutto al nemico così da rinfocolare la tensione.
Ovviamente, è solo un’ipotesi. Eppure sembra ci sia chi, oltreoceano e nella Ue, vorrebbe un ciclo industriale militare. Di almeno 100 miliardi. E Biden lo ha già’ detto: il 65% di queste spese tornerà in America. E la Ue con Von der Leyen in testa vuol farlo senza eurobond. E senza debito. Insomma pagheremmo tutti noi, le commesse agli Usa o ai neo investitori Ue. Una sorta di guerra permanente, con blocco continentale economico blindato guidato da USA, Francia e Germania.
Ovviamente c’è chi è contrario. Opinione pubblica tedesca. Contraria. Opinione europea e italiana, contrarie. Anche nel Pse, contro le leader danesi e baltiche, prevale linea Scholtz. Poi ci sono l’opposizione ungherese e slovacca. I dubbi polacchi. Chiesa cattolica, sindacati, imprese piccole e medie, agricoltori. E infine ci sono le divisioni negli USA. Alle prese con Israele. E i divieti della Camera a Biden. Inoltre il prezzo del petrolio sta per salire per tagli Opec. Il che allarma tutti.
La situazione dunque è in movimento. Euro NATO è in difficoltà ad armare Kiev. Ucraina è squassata. Esercito a pezzi. Russia incrudelisce. Con repressione interna. E i generali NATO soffiano sul fuoco. Molto potere, molti soldi in ballo, molti lutti, molte sofferenze. Perciò è tempo di spezzare la spirale. Pace. Tregua. Diritti umani. Opporsi al riarmo Europeo in sinergia con industria bellica USA. Il che sarebbe una sorta di keynesismo militare che prosciuga risorse e le sottrae alle gravi emergenze presenti: immigrazione, lavoro, Green deal. Esportandole su investimenti oltre oceano. E rendendo il continente dipendente da una domanda aggregata che avvantaggia l’esterno: committenti e acquirenti di una industria bellica collocata fuori, oppure installata da fuori. Tutto questo potrebbe ingabbiare e infine distruggere il grande sogno europeo. Altro sarebbe un coordinamento militare Ue autonomo tra Usa e Russia su una linea di interposizione tra i blocchi.