L’Arpac, l’Agenzia regionale per l’ambiente in Campania, ha diffuso i risultati dei controlli “pre-stagionali” sulla qualità delle acque di balneazione in Campania. Il monitoraggio, causa Covid, è stato avviato solo il 25 maggio e non presenta grandi variazioni rispetto all’anno scorso.
Le aree di qualità “scarsa”, da interdire alla balneazione, rappresentano circa il 3% del totale esaminato.
Alla “Spiaggia Le Sirene”, ad Amalfi, si è registrato un superamento dei limiti di “Enterococchi” il 25 maggio. Poi rientrato e nuovamente manifestatosi il 15 giugno. L’area dovrà quindi essere interdetta temporaneamente alla balneazione. Il problema è probabilmente legato agli scarichi fognari a al funzionamento della condotta di scarico sottomarina.
Altro superamento dei limiti a “Pineta Grande”, Castel Volturno. Probabilmente dovuto alla vicina foce dei Regi Lagni. Il superamento è poi rientrato e l’area resta al momento balneabile.
Il “Lungomare di Sapri” è stato riammesso alla balneazione. Così come “Marina di Cetara”.
Nonostante le schiume rade e a strie a Monte di Procida, gli esami d’emergenza alla ricerca di idrocarburi, fitoplancton e tensioattivi non hanno fatto riscontrare alcuna negatività.
Ora partiranno i prelievi mensili di routine fino alla fine della stagione balneare.
L’Agenzia ha confermato la “elevata qualità delle acque di balneazione campane”, pur ricordando “la necessità di seguire con attenzione alcune situazioni locali di inquinamento in aree di consueto balneabili”.