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Grande Complesso Termale in una Domus privata di Pompei

Intanto godiamoci questa “scoperta”... grazie all’E-JOURNAL

by Federico L.I. FEDERICO
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E-JOURNAL? Sarà una Rivoluzione!

Ecco come arrivare al suo sito: https://pompeiisites.org/e-journal-degli-scavi-di-pompei/.

Noi di Gente e Territorio siamo stati i primi a definire una vera e propria rivoluzione la istituzione dell’E-Journal. E ciò quando la iniziativa era nascente. Coraggiosa e moderna, fu delineata, poi annunziata e poi attuata, da parte dell’allora ancora nuovo Direttore del parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel. Una iniziativa rivoluzionaria che stroncava un vezzo radicato dell’Archeologia “togata” pompeiana, a volte autoreferenziale, quindi pronta a tutto pur di tesaurizzare monocraticamente la massa di dati scientifici, e non solo, che proveniva con continuità da scavi, restauri e saggi che si portavano avanti nel sito archeologico più famoso al mondo. E così, per la bulimia di pochi, tanti rimanevano tagliati fuori dalla conoscenza: archeologi, architetti, esperti e scienziati di altre discipline e, in generale, tutti quelli che non avevano accesso preferenziale o “autorizzato” ad essa.

Era fatale che la massa degli studiosi “normali” rimanesse senza alcune notizie o aggiornamenti scientifici provenienti dagli scavi di Pompei per anni, o anche per decenni, fino a che qualcuno si decideva a “pubblicare” lo scibile tenuto accuratamente nascosto, per scelta più spesso, o anche per sopraggiunta mera dimenticanza con non minore frequenza. E, in qualche caso, soltanto la pubblicazione su riviste specializzate faceva uscire dai cassetti polverosi e dimenticati, le notizie attese da tanti.

E si sa anche che più di uno studioso straniero, post mortem del “togato” di turno, per un pugno di dollari si procacciava dagli eredi i “tesori” cartacei ingialliti dal tempo, quando non erano stati veicolati con ritardo nel grigiore, a volte stanco e datato di “Notizie degli Scavi” o, peggio, relegate in private librerie o anche in qualche biblioteca defilata, oggetto di lasciti, perché ritenuta dai bulimici “togati” & C. una zona franca ma inoffensiva sotto il profilo dell’accesso ai dati.

Pompei era ed è stata anche questo. Non scopriamo l’acqua calda.

E ci sono stati, sia chiaro, tanti Archeologi e Soprintendenti che hanno ben diversamente agito.   Ma l’E-Journal ha rotto l’incantesimo. Definitivamente.

E l’autore della decisione, che continuiamo a definire rivoluzionaria, è stato l’attuale Direttore del Parco Archeologico di Pompei, Zuchtriegel, il quale dovrebbe poter ormai traguardare a vista la riconferma a breve, con il compimento del primo Triennio come stabilito dalla legge, per la prima nomina.

L’E-Journal, intanto, la fa da protagonista. Traiamo dal sito lo scritto di presentazione dell’iniziativa.

È una piattaforma digitale che consente di fornire alla comunità scientifica e al pubblico, in forma diretta e non mediata da altri enti o sedi editoriali, notizie e relazioni preliminari riguardanti progetti di scavo, di ricerca e di restauro nelle sedi del Parco. In questa maniera, si mira a trascinare l’idea all’origine di progetti editoriali come “Notizie degli Scavi” nell’era digitale, diffondendo informazioni “in tempo reale” e sfruttando la connettività e l’accessibilità della rete. Il servizio è gratuito e “open access”. Gli obiettivi principali, che si ispirano ai valori dell’open access, della trasparenza e della condivisione corretta e tempestiva di risultati scientifici ottenuti grazie a finanziamenti pubblici, sono di accelerare e ampliare la diffusione dell’enorme patrimonio di dati e conoscenze di Pompei, Oplontis, Stabia, Boscoreale e Poggiomarino, che è in continua evoluzione grazie a numerosi progetti di restauro, ricerca e scavo stratigrafico.”

Ci limitiamo a sottolineare per il lettore di Gente e Territorio una sola frase dal testo sopra riportato. Essa però dice TUTTO. Eccola, riportata per stralcio integrale.

(…) In questa maniera, si mira a trascinare l’idea all’origine di progetti editoriali come “Notizie degli Scavi” nell’era digitale, diffondendo informazioni “in tempo reale” e sfruttando la connettività e l’accessibilità della rete. E TUTTO sta nel verbo utilizzato: “trascinare”, che conferisce sigillo di verità a quanto abbiamo riportato per doverosa cronaca, informando i lettori sulla grande massa di notizie scientifiche che, con tempestiva puntualità, passano da Pompei al WEB dell’universo mondo.

 

 

E allora godiamoci, tra le altre, le notizie che irrompono dal cantiere di scavo dalla Regio IX di Pompei, dove è emerso, inaspettatamente, uno tra i più grandi complessi termali privati, annesso a una sala da banchetto, che richiama pochi altri esempi di simile grandezza mai prima emersi a Pompei: Le Terme dei Praedia di Giulia Felice, quelle della Casa del Labirinto e quelle della Villa di Diomede. La sintesi della “scoperta” venuta fuori durante i lavori condotti dall’architetto Anna Onesti, la fa il Direttore Zuchtriegel quando scrive che si tratta di: “Un esempio di come la domus romana fungeva da palcoscenico per lo spettacolo di arte e cultura che il proprietario inscenava per acquisire voti o ingraziarsi la benevolenza degli ospiti… Il tutto era funzionale alla messa in scena di uno “spettacolo”, al cui centro stava il proprietario stesso… E dunque il pubblico, grato e affamato, avrebbe applaudito con sincera ammirazione allo spettacolo orchestrato dal padrone di casa e dopo una serata nel suo “ginnasio” ne avrebbe parlato ancora a lungo”

Speriamo di conoscere presto il nome di questo pompeiano straricco, ma intanto siamo certi che le ulteriori informazioni, quasi in contemporanea, arriveranno ai lettori dell’E-Journal, che ha fatto atterrare l’astronave antica degli Scavi di Pompei nel Futuro.

 

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