L’ecosistema pubblicitario di Google è un ambito dove è fondamentale puntare alla qualità dell’esperienza utente e ai massimi livelli di sicurezza. Dopotutto, parliamo di un canale fondamentale per le aziende che vogliono intercettare clienti fortemente targettizzati grazie ad annunci a pagamento che appaiono proprio quando viene effettuata una ricerca di un prodotto o di un servizio pertinente.
Per avere maggiori chance di venire incontro alle esigenze della sua buyer persona, l’imprenditore può farsi affiancare da un’agenzia Google ADS adeguatamente qualificata – Trovato è una delle principali realtà a cui fare riferimento – senza dimenticare che anche Google stessa è sempre in prima linea per assicurare a chi interagisce con i contenuti pubblicitari un’esperienza all’insegna della tutela e delle performance di alto livello.
A dimostrarlo ci pensano i dati del Google Ads Safety Report, resi pubblici alla fine dello scorso mese di marzo. Questo report, effettuato a cadenza annuale e incentrato proprio sull’aumento della sicurezza nell’esperienza di navigazione dell’ecosistema pubblicitario di Big G, vede l’intelligenza artificiale grande protagonista.
Il suo utilizzo ha infatti permesso di ottimizzare i processi di applicazione delle policy. In un post pubblicato sul suo blog, il Vice President & General Manager of Ads Privacy and Safety di Google Duncan Lennox si è soffermato in particolare sul ricorso all’IA generativa nel miglioramento dell’applicazione delle policy relativamente agli annunci pubblicitari di natura politica.
In generale, l’attenzione alla sicurezza e alla tutela dalle frodi è stata molto alta da parte di Google che, nel solo 2023, ha rimosso circa 9000 annunci al minuto, oltre 5 miliardi complessivamente, per mancata aderenza alle policy. Per quanto riguarda i numeri degli account di inserzionisti sospesi a causa di gravi violazioni, circa 12,7 milioni, si può apprezzare un raddoppio rispetto al 2022.
Sempre in virtù di un importante incremento delle frodi, Google ha proceduto ad aggiornare le proprie policy, agendo anche con l’istituzione di un vero e proprio team di controllo, formato per rispondere in maniera rapida alle problematiche di volta in volta rilevate.
Tornando al ruolo centrale dell’intelligenza artificiale, non si può non menzionare il ricorso a Gemini, l’IA generativa di Google, che lo scorso anno è stata utilizzata massivamente da Big G per identificare i modelli linguistici scelti dai cyber criminali che cavalcano determinate tendenze, soprattutto in campo finanziario, per mettere in campo raggiri.
Degno di nota è altresì l’avvio, risalente al mese di novembre dello scorso anno, di policy specifiche dedicate agli inserzionisti meno esperti che, nei primi tempi dedicati all’acquisizione di familiarità con la piattaforma, sperimentano spesso una limitazione della visibilità degli annunci.