Sono giorni nei quali l’istituto monarchico si interroga sul suo futuro. Nel Regno Unito muore la Regina Elisabetta II ed arriva al trono Carlo III, in avanzata età, mentre il giovane William assume il titolo di Principe di Galles e di erede al trono.
In Campania ci si avvicina al voto e si misurerà ancora una volta la longevità di Vincenzo De Luca: siamo ancora lontani dal settantennio di regno della Regina di Ferro, ma ormai ci si avvia verso il trentennale dalla prima elezione a Sindaco di Salerno. L’erede al trono intanto corre nelle prossime elezioni in pole position, nel listino bloccato del capoluogo del Regno, Salerno. Più che una competizione elettorale, un posto al sole, una telenovela campana.
Un gruppo di intellettuali campani, che a marzo scorso aveva inviato una lettera ad Enrico Letta per segnalare l’anomalia del tentativo di presentarsi per un terzo mandato alla guida della Regione Campania, ha deciso di rilanciare la sua iniziativa con una riflessione collettiva sulla genesi, sulle caratteristiche e sul futuro di Vincenzo De Luca.
Hanno deciso di farlo con un libro a cura di Massimiliano Amato e di Luciana Libero titolato “Il Monarca”, pubblicato da PaperFirst, presente in Campania anche in tutte le edicole ed in Italia solo nelle librerie. Ieri, in una sala affollata, si è svolta al Gambrinus la presentazione del volume.
La struttura del libro si articola in due parti: nella prima vengono svolte una serie di analisi sulla struttura del potere deluchiano, mentre nella seconda si raccontano concretamente le trame attraverso le quali questo sistema si è radicato nel territorio prima salernitano e poi regionale.
Analisi e racconto sono due pilastri egualmente necessari per comprendere l’evoluzione di quanto è accaduto in Campania. Secondo i direttori di Repubblica Napoli, Ottavio Ragone, e del Corriere del Mezzogiorno, Enzo D’Errico, vanno colti i tratti comuni di quanto si è verificato nel Mezzogiorno ed in Italia: la crisi dei partiti e della rappresentanza, un federalismo sghembo ed asimmetrico, il logoramento della democrazia e della partecipazione al voto.
L’imbroglio costituzionale del possibile terzo mandato alla regione Campania è stata raccontato dal costituzionalista Massimo Villone, che ha ricordato la vera e propria mistificazione che è stata condotta non solo da Vincenzo De Luca ma da diversi attori dei territori regionali sul grado presunto di flessibilità che può essere dato alla regola legislativa dei due mandati consecutivi alla presidenza della Regione.
Bisogna stare attenti a non considerare Vincenzo De Luca un unicum: c’è un sistema di poteri territoriali e locali che si muovono – spesso in sintonia – per prosciugare i residui poteri statali e trasferire le leve sostanziali nella diretta sfera di responsabilità delle Regioni: si legge così il percorso verso l’autonomia differenziata che sarà, assieme al presidenzialismo, una delle questioni centrali della discussione politica.
Isaia Sales ha ulteriormente approfondito la dimensione storica, ricordando che il modello di formazione del consenso attraverso canali estranei alla partecipazione democratica affonda le sue radici nella cultura della sinistra Storica, a partire da Francesco Crispi in avanti.
Si arriva così sino a Silvio Gava ed al sistema di potere democristiano radicato nella Campania e nel Mezzogiorno. Proprio quel modello, messo a nudo dal sociologo Percy Allum, costituisce il precedente immediato e rappresenta la profezia di una prossima fine.
Ma la democrazia non si esaurisce nel voto, come pure in queste settimane di voto si rischia di far credere alla pubblica opinione. Lo ha ricordato lo storico Aldo Schiavone, che ha sottolineato con forza la necessità di affrontare l’analisi e la discussione sul modello di potere di Vincenzo De Luca entro una cornice di valutazione complessiva, che parte dal depotenziamento delle strutture ideologiche e politiche dei partiti, passa attraverso l’indebolimento della discussione pubblica, per planare su un localismo in piena contraddizione rispetto alla dimensione globale delle sfide contemporanee.
Giovedì 15 settembre, alle ore 17, al Gran Caffè Moka a Salerno, si terrà la seconda presentazione del libro. Dopo il Gambrinus di Napoli, un secondo caffè, quasi a sottolineare una attitudine illuministica, radicalmente in contrapposizione con le tentazioni monarchiche che pervadono il nostro tempo.