Lo scorso 12 giugno, si è tenuto il bel convegno, organizzato dal Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriali di Napoli, unitamente, tra gli altri, ai Giovani Avvocati di Napoli e all’Ordine degli Ingegneri di Napoli, dal titolo “Disastro Ambientale. Impatti, effetti, soluzioni”.
Un titolo forte, che certamente testimonia attenzione e preoccupazione sul tema.
Il nostro obiettivo è quello di dotarci di strumenti da mettere nella nostra cassetta degli attrezzi per affrontare al meglio, ogni giorno, le tante problematiche ambientali con le quali siamo chiamati a fare i conti. – ha affermato ai nostri microfoni Valerio Ciotola, Presidente dei giovani imprenditori – Oggi lo facciamo attraverso questo convegno grazie alla partecipazione di esperti che intervengono offrendoci il loro contributo e le loro esperienze, con i quali confrontarci anche per recepirne le indicazioni al fine di tutelare le nostre aziende e, più in generale, il territorio.
Davanti ad una platea giovane (evidentemente) e attenta, tanto da far ben sperare per il futuro, si sono succeduti interventi precisi, chiari, equilibrati, che hanno proposto un quadro conoscitivo ed analitico di grande interesse.
Per tutti, due.
L’avvocato Stefano Sorvino, Commissario dell’ARPAC, l’Agenzia regionale per l’ambiente, ha dettagliatamente esposto le competenze e le finalità dell’Agenzia, illustrandone il lavoro. Purtroppo, è emersa l’insufficienza delle risorse umane ed economiche a disposizione. L’ARPAC ha, infatti, un organico pari alla metà di quello dei suoi omologhi di altre Regioni pur significativamente meno popolose e meno “problematiche” della Campania, come ad esempio l’Emilia – Romagna, e versa in una condizione di sofferenza finanziaria che impedisce il pieno svolgimento dei suoi compiti di monitoraggio ed analisi del territorio.
Critico, ma senza mai indulgere alla polemica politica, l’intervento del Presidente della Commissione consiliare regionale terra dei fuochi, bonifiche, ecomafie, Gianpiero Zinzi. Pur riportando ad un maggiore equilibrio valutativo sulla questione “terra dei fuochi”, ha evidenziato le criticità normative e infrastrutturali nelle quali versa la Campania, sottolineando, tra l’altro, la mancata rimozione delle famose “ecoballe”.