Sono trascorsi già 7 anni da quando è nata la Giornata Nazionale dei disturbi alimentari, il cui simbolo è il Fiocchetto Lilla, in onore della diciassettenne Giulia, eppure recenti studi confermano che oggi le adolescenti che navigano sui social network e in particolare sui blog che inneggiano alla magrezza come stile di vita, hanno maggiori possibilità di sviluppare problemi con il cibo.
Indotte alla continua ricerca di diete estreme, sono sempre più insoddisfatte del loro aspetto, magari non così somigliante al fisico da star.
Per capirne di più, ci siamo rivolti agli psicoterapeuti Giuseppina Barra e Stefano Iovino, fondatori del Centro DiCA di Napoli che si occupa dei Disturbi del Comportamento Alimentare – DCA.
Ieri si è svolto un open day, di cosa si è trattato?
L’open day è un’iniziativa proposta dal nostro Centro per dare, nel corso della Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, consulenze gratuite a chi volesse informazioni sui DCA.
La giornata del Fiocchetto Lilla è stata promossa per la prima volta nel 2012 dall’Associazione “Mi Nutro di Vita”, di Pieve Ligure in provincia di Genova, e ricorre appunto il 15 marzo.
L’informazione è sufficiente oppure, al contrario, ragazzi e genitori non ne hanno abbastanza?
Nel corso degli anni l’opinione pubblica è stata maggiormente sensibilizzata rispetto alla crescente diffusione dei disturbi del comportamento alimentare. Sono, però, ancora tanti i passi avanti da fare, soprattutto in termini di informazione e prevenzione di un fenomeno importante e preoccupante, che sta assumendo sempre maggiore rilevanza in fasce d’età sempre più ampie.
Siamo profondamente convinti che la sensibilizzazione passi attraverso incontri informativi e divulgativi sul tema. Spesso promuoviamo iniziative in tal senso, soprattutto nelle scuole, dove affrontiamo tematiche relative al disagio giovanile, del quale i disturbi alimentari sono una delle espressioni molto diffuse.
Quali sono questi disturbi e chi ne è più colpito?
I principali disturbi del comportamento alimentare sono l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa ed il disturbo da alimentazione incontrollata (o binge eating disorder, BED). Ii manuali diagnostici, inoltre, descrivono anche altri disturbi correlati, come i disturbi della nutrizione (feeding disorders) e i disturbi alimentari sottosoglia, categoria utilizzata per descrivere quei pazienti che pur avendo un disturbo alimentare clinicamente significativo, non soddisfano i criteri per una diagnosi piena.
Come nascono e, soprattutto, che aiuto si può dare?
Nascono per i motivi più disparati, in buona parte dei casi come conseguenza della manifestazione di un disagio emotivo profondo che porta la persona a concentrare la propria attenzione sul proprio corpo e sull’utilizzo, per eccesso o privazione, del cibo.
Sicuramente è necessario mostrare sensibilità relativamente agli aspetti sintomatologici, da non condannare ed etichettare. Risulta anche fondamentale far sì che la persona che manifesta un disagio con il comportamento alimentare si rivolga a professionisti specializzati, meglio se organizzati in equipe multidisciplinari, che possano prendere in carico tanto la persona che manifesta un disagio quanto l’intero nucleo familiare.
di Sabrina Armentano