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Giornata mondiale della lingua greca, a Napoli

Collegata alle celebrazioni per i 2500 anni della Parthenope greca

by Piera De Prosperis
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Lunedì 10 febbraio, dalle ore 8.30 fino alle 19, nella Basilica di San Giovanni Maggiore, si celebra la decima edizione della Giornata mondiale della lingua greca, un’iniziativa culturale nata nel 2016 a Napoli da un’idea di Jannis Korinthios, professore di lingua e letteratura neogreca. Essa è stata poi istituita formalmente nel 2017 dal Governo ellenico per il 9 febbraio di ogni anno, giorno in cui ricorre l’anniversario della morte del poeta Dionysios Solomòs (Zante, 1798 – Corfù, 1857). L’evento, organizzato con il supporto del Comune di Napoli dal comitato Sintonia-Coordinamento docenti licei per la Giornata mondiale della lingua greca, si collega quest’anno alle Celebrazioni per i 2500 anni della fondazione di Napoli, la Parthenope greca.

La lunga giornata di celebrazione sarà così scandita. Durante la mattina vi sarà la maratona degli studenti Il greco fa testo sul tema Philia, Amicizia tra uomini e popoli, con la partecipazione di università e scolaresche dall’Italia tutta, dalla Grecia e da ogni parte del mondo. Dalle 17,30 vi sarà il concerto offerto alla città di Napoli per i suoi 2500 anni dal Conservatorio e dalla Scuola Musicale di Corfù, con versi del poeta Dionysios Solomòs musicati da Nikolaos Halikiopoulos Mantzaros, Spyridon Xyndas, Pavlos Carrer e Kimon Chytiris, compositori greci che hanno studiato al Conservatorio di San Pietro a Majella.

Perché una giornata mondiale della lingua greca? Perché la cultura greca è stata la culla della civiltà occidentale portatrice dei valori di libertà, individualità e democrazia che nell’arco della storia dell’antichità hanno rappresentato una svolta epocale rispetto alla cultura espressa dalle grandi civiltà fluviali. E’ il mare che sostituisce il Tigri e l’Eufrate e il Nilo e nell’immaginario collettivo il mare è simbolo di conoscenza, confronto e contatto tra civiltà, aperte allo scambio ed alla interazione. La cultura greca dunque, e la sua lingua, è celebrata come l’origine della nostra città che nasce dal mare come la sirena Parthenope, che con il mare stabilisce un legame indissolubile e che continua a conservare uno stretto rapporto con la madrepatria greca. Non a caso, del resto, è stato scelto come data per la celebrazione il giorno della morte di Dionysios Solomòs, poeta profondamente legato all’Italia sia per gli studi che per la stima e l’ammirazione nei confronti di Foscolo di cui era conterraneo. Solomos rientrò a Zante, affascinato dall’ideale della rivoluzione ellenica. Di lui si ricorda in special modo L’inno alla libertà le cui prime due strofe divennero l’inno nazionale greco.

Cosa ci dobbiamo dunque aspettare da questa kermesse del 10 febbraio: una celebrazione della civiltà greca alimentata dalla passione di tanti studenti e dei loro docenti convinti che conoscere se stessi e interpretare la realtà in cui siamo immersi passi anche attraverso la comprensione e lo studio di una lingua (e della cultura che in quella lingua si è espressa e si esprime) quanto mai affascinante come il greco. E il tema su cui gli studenti si cimenteranno quest’anno, Philia – Amicizia tra uomini, amicizia tra popoli – ne darà ampia dimostrazione, attraverso l’impegno, il valore e la qualità delle performance provenienti, quest’anno, in particolare, da ogni parte del mondo” (Angela Iannuzzi del Coordinamento docenti).

A questo punto la domanda perché studiare il greco? ha una risposta implicita. Perché è lo strumento per conoscere una cultura che ha saputo, prima delle altre, immaginare il futuro, il nostro. Solo avendone padronanza, studiandola nei suoi meccanismi combinatori, si potrà avere accesso direttamente ad un patrimonio inestimabile di conoscenza di sé e degli altri.

L’ingresso è libero.

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